Primo allarme 15 giorni fa
Le prime preoccupazioni erano sorte una quindicina di giorni fa quando un dipendente della Procura della Repubblica di Asti era stato ricoverato in ospedale con diagnosi di tubercolosi; curato, guarito e tornato al lavoro. Ma, per forza di cose, la notizia della sua malattia aveva messo in allarme i colleghi che, contattati i sindacati di categoria, avevano chiesto chiarimenti su cosa il Tribunale intendesse fare per evitare eventuale contagio. Già allora una dirigente del reparto prevenzione dell’Asl aveva tenuto una riunione con tutto il personale per rassicurarlo sul fatto che non ci fossero pericoli di contagio ed era stata attivata la profilassi di protocollo nei confronti dei colleghi più strettamente a contatto con il dipendente che si era ammalato.
Un altro dipendente “positivo”
Sembrava chiusa lì, ma è di ieri la notizia di un altro dipendente, sempre in forza agli uffici della Procura, che sarebbe risultato positivo alla Tbc. Secondo indiscrezioni è da tempo che non si reca al lavoro per questioni di salute legate ad altre patologie e la malattia polmonare non si è manifestata, ma la positività riscontrata ha riacceso le paure fra gli altri dipendenti. Anche nel resto di Palazzo di Giustizia, non solo dei colleghi della Procura, vista la “mobilità” continua di personale, avvocati, addetti, pubblico.
Si valuta profilassi a tappeto
Il presidente del Tribunale Giancarlo Girolami, assente per ferie, invita alla prudenza e ha nuovamente chiesto all’Asl un incontro con il personale (a ranghi ridotti visto il particolare periodo dell’anno con sospensione di molte delle attività giudiziarie) che si terrà questa mattina. E’ in stretto contatto con gli specialisti dell’Asl che stanno valutando il caso attentamente prima di decidere una eventuale profilassi di massa.