Il pool di investigatori ha ricevuto gli encomi a Milano dalle mani del Generale dei carabinieri Riccardo Amato
Riconoscimenti, a pochi giorni dalla sentenza della Corte d’Appello di Torino, che ha confermato la condanna a trent’anni di Michele Buoniconti per l’omicidio della moglie Elena Ceste, per i militari dell’Arma astigiana che indagarono sul caso. Il Generale Riccardo Amato, Comandante Interregionale Carabinieri “Pastrengo” di Milano, con competenze su tutto il nord-ovest, presso la prestigiosa e storica Sala Radetzky del Circolo di Presidio di via Brera a Milano, ha consegnato un encomio solenne al Colonnello Fabio Federici, ora Comandante provinciale di Mantova, ma all’epoca dei fatti comandante di Asti, al maggiore Marco Pettinato, comandante del Nucleo Investigativo di Asti, al luogotenente Salvatore Puglisi, al maresciallo capo Gianpiero Di Fazio, all’appuntato scelto Andrea Demartini, all’appuntato Daniele Piglione, tutti in servizio al Nucleo Investigativo dei carabinieri astigiano e almaresciallo capo Michele Sarcinelli, comandante della stazione dei carabinieri di Costigliole, paese in cui risiedeva Elena Ceste, scomparsa il 24 gennaio 2014 e i cui resti furono ritrovati a nove mesi di distanza nel rio Mersa, a pochi metri da casa.
Il riconoscimento ai carabinieri astigiani è stato tributato «per il positivo esito dell’indagine», che ha portato alla condanna del marito in primo grado e alla conferma in secondo grado lo scorso 15 febbraio. Una squadra istituita ad hoc, all’interno del comando provinciale di Asti, denominata “Criminal Mike Unit”, ha dato vita «ad un’indagine monumentale, realizzata con un metodo multidisciplinare e scientifico, compendiata in diverse centinaia di pagine fino alla stesura di una “prova logica”, sintesi di un quadro probatorio indiziario molto forte, supportato da numerosissime ore di intercettazione ambientali e telefoniche, testimonianze, accurati sopralluoghi, analisi tecnico/scientifiche, biologiche, geobiologiche, indagini di tipo psichiatrico e psicologico, come ad esempio l’autopsia psicologica».
I premiati sono stati anche destinatari di una lettera di elogio da parte del Magistrato titolare delle indagini, il Sostituto Procuratore astigiano Laura Deodato, che ha sostenuto tra l’altro l’accusa anche presso la Corte d’Appello di Torino.
Marta Martiner Testa