Cerca
Close this search box.
federica farinella tana cinghiali
Cronaca
Ricerche

Caso Farinella, tagliato il canneto in cui si cercano altri resti della modella

Brutta sorpresa del team di esperti forensi oggi di nuovo alla ricerca di elementi utili a capire come è morta la ragazza

Brutta sorpresa oggi per il team di esperti forensi che sono tornati nel luogo in cui ad ottobre sono stati trovati alcuni resti di Federica Farinella, la modella scomparsa vent’anni fa dalla casa di campagna nell’Astigiano.

Dopo un primo sopralluogo tenuto agli inizi di maggio, oggi sono tornati alla ricerca di altri indizi ma la stessa zona che è stata anche al centro degli studi dei vari specialisti guidati dal criminologo Fabrizio Pace, hanno trovato la zona di ricerche completamente diversa, con evidente passaggio di mezzi che hanno tagliato il canneto. E questo ha posto non pochi problemi alla ricerca.

“L’obiettivo primario dell’operazione  – ha detto il dottor Pace – era quello di poter trovare un qualche elemento che possa giustificare la riapertura delle indagini da parte della Procura, in quanto non sono ancora chiari gli avvenimenti che quasi vent’anni fa hanno portato alla morte di Federica. Il fatto che i nuovi ritrovamenti siano avvenuti a pochi metri da quelli rinvenuti lo scorso ottobre, permette di comprendere quanto sia importante che, già in sede del primo sopralluogo, siano presenti tecnici professionisti che possano intervenire nell’immediato. Sono tanti i dettagli ancora da capire, in particolare non è nota ancora la causa della morte, se ci possa essere stato l’intervento di terzi, e se il corpo si sia decomposto in loco oppure se sia stato spostato dopo il decesso. Per poter avanzare nelle ricerche, la squadra ha utilizzato le ultime due settimane per prepararsi al meglio.
In particolare, c’è stata l’intuizione di consegnare alla squadra cinofila garze sterili intrise dell’odore dei resti di Federica, così da aumentare sensibilità e precisione dei cani al momento della ricerca sul campo e della successiva segnalazione da parte dell’animale.
Cardine del sopralluogo questa volta era la ricerca di dettagli in metallo che Federica avrebbe potuto indossare al momento della scomparsa – da gioielli quali anelli, collane o orecchini, a cerniere o bottoni – tramite l’utilizzo di un metal detector”.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Edizione digitale