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Cronaca

Caso Santoro, il patteggiamento
non basta a salvarlo dal carcere

Potrebbero essere gli ultimi giorni di libertà, questi, per Pierino Santoro, l’ex direttore amministrativo dell’Atc di Asti reo confesso di essersi impossessato di circa 10 milioni di euro dalle

Potrebbero essere gli ultimi giorni di libertà, questi, per Pierino Santoro, l’ex direttore amministrativo dell’Atc di Asti reo confesso di essersi impossessato di circa 10 milioni di euro dalle casse dell’ente che gestisce gli alloggi popolari di Asti e provincia. La Corte di Cassazione, infatti, ha fissato per il 29 ottobre l’udienza in cui sarà discusso il ricorso presentato dall’avvocato Aldo Mirate verso quel patteggiamento che un anno fa aveva sottoscritto con la Procura di Asti per una pena finale di 4 anni e 2 mesi.

E sono proprio quei due mesi a complicare la strategia difensiva attuata fin dal primo giorno dall’avvocato Mirate per tenere il suo assistito lontano dal carcere. Infatti, nel caso in cui la Corte di Cassazione respingesse il ricorso e si confermasse così la pena patteggiata (che è l’ipotesi di gran lunga la più probabile ed attesa anche dallo stesso interessato), quei due mesi in più non lo mettono al riparo dalla carcerazione. E’ lo stesso avvocato Mirate a smentire l’ipotesi di una soluzione “senza carcere” per il suo assistito, pur ammettendo di averla tenacemente perseguita.

Salvo eclatanti cambi di orizzonte, dunque, se la Cassazione respinge il ricorso, l’ordine di carcerazione per Santoro lo potrebbe già raggiungere nelle ore immediatamente successive alla decisione per un periodo minimo di due mesi che potrebbe raddoppiare in attesa delle risposte dal Tribunale di Sorveglianza per l’affidamento ai servizi sociali cui avrebbe diritto appena avesse espiato quel tanto di pena da scendere sotto i quattro anni.

d.p.

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