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«C'è morbosità sul caso Elena CesteL'autopsia? Non sarà determinante»
Cronaca

«C'è morbosità sul caso Elena Ceste
L'autopsia? Non sarà determinante»

Parlano i legali di Michele Buoninconti che chiedono di attenuare i toni e la pressione mediatica, analogo appello era stato fatto dal padre. Ieri pomeriggio "scenata" del marito che ha inveito dal cortile contro giornalisti, cameramen e fotografi

Analogo appello a quello fatto in tv da Porta a Porta dal padre di Elena, Franco Ceste, arriva anche dagli avvocati difensori del marito della madre di Motta i cui resti sono stati ritrovati nel rio Mersa.
«Chiediamo che vengano abbassati i toni sull’intera vicenda – dice l'avvocato Chiara Girola nominata d’ufficio dalla Procura alla consegna dell’avviso di garanzia a Michele Buoninconti – Da giorni ci sono tre o quattro troupe televisive che stazionano fuori dall’abitazione dei Buoninconti pronti a riprendere ogni minimo movimento nella casa e nel cortile. Una situazione molto difficile, al limite del sostenibile».

Che Buoninconti, indagato per omicidio, sia sotto pressione lo dimostra anche la “scenata” fatta martedì pomeriggio quando è sceso in cortile in compagnia del fratello e ha inveito pesantemente contro i giornalisti, i cameramen e gli operatori tecnici che erano appostati nella piazzola antistante l’ingresso alla sua abitazione e che, ovviamente, hanno ripreso tutto e mandato in onda nelle varie trasmissioni di approfondimento. «Ricordiamoci che in quella casa vivono anche i quattro figli della coppia, tutti minorenni e una in tenerissima età – prosegue la Girola che segue il caso con il collega di studio Alberto Masoero – e ormai sono prigionieri della loro stessa abitazione, visto che ogni minimo spostamento fa partire l’assalto per la migliore ripresa o la migliore foto».

I legali sottolineano che in questo momento tanta pressione mediatica è inopportuna, visto che non c’è neppure il risultato degli esami autoptici. Autopsia che, secondo Masoero e Girola «E' sicuramente un elemento di prova importante, ma non crediamo che andrà a formare la prova “regina” o determinante». Fermo restando che l’opinione pubblica è liberissima di formarsi un’opinione su questa triste vicenda «non si deve sconfinare nella morbosità» chiudono amari i due legali che, al momento, a parte una telefonata in cui Michele ha deciso di non nominare un suo consulente di parte per l'autopsia, non hanno ancora incontrato il cliente.

Aggiornamento delle 18.10
Si è appena conclusa a Torino la conferenza stampa dei legali della famiglia Ceste nella quale gli stessi hanno confermato piena fiducia da parte dei famigliari in Michele Buoninconti e deciso di mantenere il silenzio stampa fino a quando non sopraggiungeranno novità in merito alle indagini.

Daniela Peira

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