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Celle Enomondo: assolto un ingegnere, l’altro è mancato per infarto nel corso del processo

E’ il terzo “filone” del procedimento nato su presunti abusi edilizi

Ancora una assoluzione nella vicenda sui presunti abusi edilizi che hanno riguardato due immobili in ristrutturazione nel comune di Celle Enomondo.
In questi giorni è terminato, in primo grado davanti al giudice Bonisoli, il processo a carico di due professionisti, entrambi ingegneri, che si erano occupati delle pratiche per chiedere la sanatoria degli interventi per i quali era no finiti sotto processo i proprietari, il sindaco dell’epoca, il vice e il tecnico comunale, in altri due diversi procedimenti.

Uno, l’ingegner Bella, difeso dall’avvocato Lamatina, si è visto assolvere dall’accusa di falso ideologico a fronte di una richiesta di condanna a 3 mesi avanzata dal pm Paone che aveva istruito tutti e tre i processi.
L’intervento dell’ingegner Bella si colloca dopo il sequestro degli immobili a seguito dell’apertura dell’indagine; uno dei proprietari aveva deciso di chiedere un permesso in sanatoria affidandogli l’incarico e il professionista lo aveva eseguito sulla base di precedenti pratiche già presentate dalla geometra che aveva seguito i primi lavori. Pratiche che avevano superato il vaglio dell’ufficio tecnico comunale e della Commissione Edilizia.
Per il pm Paone le pratiche sul quale si era basato il lavoro dell’ingegnere erano irregolari e autorizzate a seguito di un abuso d’ufficio; abuso d’ufficio che era stato oggetto degli altri due processi. Uno di essi ha visto l’assoluzione definitiva degli imputati. L’altro, dopo assoluzioni e condanne in primo grado, ha invece segnato un’assoluzione per tutti in Corte d’Appello ma non è ancora passato in giudicato.
L’altro professionista, l’ingegner Aschiero, difeso dall’avvocato Pierpaolo Berardi, è mancato per un attacco cardiaco nel corso del processo.
Proprio sulla sua scomparsa, il presidente emerito dell’Ordine degli Ingegneri di Asti, Giuseppe Allegretti nel dare la notizia a tutti gli iscritti, ha commentato: «La dipartita di Mauro, strutturista formidabile che stimavo e frequentavo da sempre, so che è dovuta anche ad una serie di questioni che ne hanno in questi ultimi tempi lentamente compromesso fisico e animo. E’ però mio preciso dovere affermare sul mio onore e sotto la mia responsabilità, non tanto in difesa quanto in memoria del caro collega e come anche riportato da verbali di sopralluogo, che nessuna irregolarità, abuso o falso era stato da lui commesso».

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