La chiamano “truffa romantica” ma il codice penale la classifica come estorsione. Ed è per questo reato che un napoletano di 49 anni, A. F. è stato condannato nei giorni scorsi ad una pena di 2 anni e mezzo oltre a pagare una provvisionale immediatamente esecutiva di 50 mila euro alla sua vittima astigiana.
L’uomo era stato arrestato nell’agosto del 2019 su ordinanza del gip Belli al termine dell’indagine dei carabinieri di Villanova, paese in cui vive la vittima che ha sporto denuncia.
Si tratta di una donna sposata che, in rete, ha conosciuto il napoletano e, fra una chat e l’altra, se ne è invaghita. I due non si sono mai incontrati di persona, ma hanno intrattenuto questa relazione virtuale di nascosto dal marito di lei.
Fra le cose che si sono confidati, l’uomo ha detto di essere una vittima di usurai che lo stavano perseguitando per un prestito a tassi altissimi che lui non riusciva a restituire. Le ha fatto pensare di essere in pericolo di vita, chiedendole dei soldi per saldare il debito o almeno tacitare gli usurai affinchè non gli facessero del male. Così lei ha cominciato a fargli dei bonifici di cifre variabili fra i 200 e i 500 euro: da ottobre del 2018 al gennaio del 2019 gli ha versato 23 mila euro, praticamente i risparmi della famiglia.
Ad un’ennesima richiesta di denaro, la donna che si era resa conto di quanto già versato e si è rifiutata di fare ulteriori bonifici. Da quel momento è iniziato il calvario per lei. Lui ha dapprima tentato di convincerla ricorrendo alle smancerie cui era allenato, poi ha cambiato strategia e ha minacciato di rivelare la loro relazione al marito e poi ancora di dare i suoi recapiti agli usurai perché andassero direttamente da lei a riscuotere il debito.
L’astigiana ha passato giorni terribili, poi ha trovato il coraggio di raccontare tutto al marito e di fare denuncia ai carabinieri che sono risaliti all’identità del truffatore e ne hanno ottenuto l’arresto. Attualmente è stato scarcerato e ha l’obbligo di dimora. Dalle indagine sarebbe emerso che il napoletano non stesse approfittando solo della donna di Villanova, ma di almeno altre quattro signore che vivono nelle province di Imperia, Napoli, Palermo e Roma.
Tutte raggirate con le parole dolci e le promesse di eterno amore.