Asti, Alessandria, Savona e Pavia: in queste città Alessandro Derossi, secondo le indagini patrimoniali della Dia di Milano, aveva investito i soldi provento prevalentemente delle numerose truffe agli anziani perpetrate per anni nelle zone del Pavese.
Case e terreni per un valore di oltre 2 milioni e mezzo di euro che questa mattina sono stati definitivamente confiscati nell’ambito di una misura di prevenzione patrimoniale disposta dal Tribunale di Torino su richiesta della Direzione Investigativa Antimafia di Milano che ha lavorato a stretto contatto con i carabinieri di Pavia.
Derossi, 58 anni, nomade residente ad Asti, è considerato il capo di quel gruppo di sinti che da Asti si spostava a Pavia, Piacenza, Brescia e Bergamo per compiere sia rapine in ville, sia le truffe attrezzandosi di tutto punto e presentandosi come carabinieri o poliziotti e facendosi aprire dalle vittime. Tesserini, placche, lampeggianti sulle auto, falsi distintivi: tutto serviva per carpire la buona fede delle cosiddette “fasce deboli” che venivano poi depredate di denaro, gioielli, orologi di pregio, armi, apparecchi elettronici di valore e anche auto.
Parallelamente alle indagini compiute sui colpi, Dia e carabinieri di Pavia avevano provveduto anche a fare un’analisi reddituale e patrimoniale accurata mettendo a confronto la sua biografia criminale con l’acquisto e l’intestazione a membri della sua famiglia di numerosi immobili proprio negli anni cui gli vengono imputate le rapine
Di qui la prima misura di sequestro che era stata compiuta nel luglio dello scorso anno; trascorso il tempo per il ricorso, in queste ore la misura è diventata definitiva con la confisca dei beni che sono dunque passati di proprietà dello Stato.