Un lungo e complicato processo, che ha visto anche il trattamento delle deposizioni di bambini, con tutta la delicatezza e l’incertezza che questo comporta. Beatrice Massano e Monica Sovena ieri mattina hanno ribattuto a tutti i capi di accusa loro imputati
Precise, decise, preparate, sicure, determinate: così le due ex maestre dell’asilo di Tigliole ieri mattina in aula per difendersi dalle infamanti accuse di aver maltrattato i bambini che erano stati loro affidati dai genitori fra la fine del 2011 e il 2013.
Un lungo e complicato processo, che ha visto anche il trattamento delle deposizioni di bambini, con tutta la delicatezza e l’incertezza che questo comporta. Beatrice Massano e Monica Sovena ieri mattina hanno ribattuto a tutti i capi di accusa loro imputati.
Soprattutto la Massano, che nella scuola ricopriva il ruolo di coordinatrice, è stata molto decisa nel respingere gli episodi che i genitori e alcune colleghe le hanno attribuito. E’ vero che forzavano i bambini a mangiare fino a farli vomitare?
«Non permettevamo che facessero i capricci a tavola e che saltassero i pasti, questo sì, fa parte dell’educazione di una materna, ma il vomito, quando c’è stato, è stato provocato dagli stessi bambini che, per andare a giocare con gli altri, si ingozzavano fino al rigurgito» ha risposto la Massano.
E’ vero che per punizione lasciavate i bambini più indisciplinati fuori dalla porta, poco vestiti anche di inverno?
«Assolutamente no. I bambini non stavano mai da soli. Solo in un episodio un bambino è andato in giardino a giocare da solo ma perchè ha trovato la porta che non chiudeva bene. Ma è stato subito visto e riportato dentro».
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Daniela Peira