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Cronaca
Omicidio

Corso Matteotti, l’uomo ucciso da uno sparo fu lasciato solo dai due amici che erano con lui

L’omicidio un anno fa. Fissato a metà dicembre il processo in rito abbreviato a carico del connazionale che sparò

Non si trovava da solo Adriatik Xhafa, l’albanese di 39 anni quando gli hanno sparato, un anno fa, nel cuore della notte, su un marciapiedi di corso Matteotti. Con lui, infatti, c’erano due amici che, invece di soccorrerlo ed aiutarlo, si sono dati alla fuga.

Per fortuna che poco lontano si trovava un ragazzo romeno che stava acquistando un pacchetto di sigarette da un distributore automatico e con grande spirito di altruismo aveva caricato il ferito sul suo furgone e lo aveva portato al Pronto Soccorso di Asti. Uno slancio di solidarietà che purtroppo non era stato sufficiente a salvare la vita a Xhafa che era morto qualche ora dopo per le gravissime lesioni riportate.
Ora tutti i contorni di questa drammatica sparatoria notturna saranno definiti nel processo in rito abbreviato che a metà dicembre si terrà al Tribunale di Asti a carico di Gilmond Metaliu, connazionale di Xhafa, 41 anni, difeso dall’avvocato La Matina, arrestato dai carabinieri dopo le serrate indagini coordinate dal pm Deodato.
Non è stato facile arrivare a lui. L’uomo aveva cercato per tutta la città il connazionale dopo un violento scambio di accuse (e di pugni) avvenuto in un bar. Quando lo aveva trovato in corso Matteotti aveva inchiodato l’auto in strada, era sceso, gli aveva sparato ed era fuggito verso Isola. Solo grazie ad una meticolosa analisi delle telecamere di sorveglianza cittadine è stato possibile “seguire” il tragitto dell’auto e risalire al suo proprietario.

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