Si moltiplicano al tribunale di Asti i processi nati in seguito alla presentazione di querele di vittime di truffe informatiche.
Questa la cronaca di una sola mattinata di udienze per questi reati, con qualche scatto di generosità inaspettata.
Come quella di un avvocato del Foro di Asti, che ha espressamente richiesto di non essere citato, il quale ha offerto in forma totalmente volontaria la sua assistenza per far recuperare il denaro perso in un acquisto fraudolento ad una giovane donna nigeriana, accolta in un percorso di protezione da tratta.
La ragazza aveva risposto ad un annuncio di vendita on line di un Iphone a 300 euro. Denaro frutto del primo lavoro ottenuto in Italia fuori dal giro dello sfruttamento. La ragazza ha risposto all’annuncio, ha pagato attraverso una ricarica ma non ha ricevuto il telefono, nè ha mai ottenuto il rimborso. In aula, davanti al giudice, non sapeva neppure di portersi costituire parte civile. Ci ha pensato l’avvocato che era lì per altri processi che, vedendola in difficoltà, si è offerto di assisterla gratuitamente e le ha prospettato di ritirare la querela a fronte del risarcimento da parte dell’imputata effettuato in tempo reale.
Non è andata così bene al fioraio che ha ricevuto un ordine da 250 euro per la consegna di 100 rose. Quando ha chiesto il pagamento anticipato, il “cliente” lo ha convinto ad andare al bancomat per ricevere i soldi direttamente sul conto senza accorgersi di aver invece, a sua volta, ricaricato la cart Postepay del truffatore. Il giudice Giannone ha condannato l’imputato ad 1 anno di reclusione senza benefici di legge.
Ed è di Antignano la giovane coppia interessata ad una piscina fuori terra in vendita su E-bay a 590 euro. La cifra è stata versata sulla carta Poste Pay ma il venditore, ricevuto il pagamento, si è reso irreperibile.
Ha cambiato numero di telefono anche il truffatore che, su Facebook, aveva pubblicato l’annuncio per l’affitto di un bell’alloggio ad Alassio per il mese di agosto al prezzo “stracciato” di 400 euro. Anche in questo caso un astigiano ha risposto all’annuncio, ha fatto più ricariche da 100 euro su Poste Pay per assicurarsi l’alloggio salvo poi non ottenere mai l’appuntamento per visitarlo e, ad un certo punto, sentirsi rispondere al telefono una persona diversa che lo informava di aver sbagliato numero.
E’ di Foggia l’imputato accusato di aver truffato 500 euro ad un altro astigiano che voleva acquistare la Vespa Et3 a 2200 euro pubblicizzata in un annuncio su Subito.it. I contatti sono andati tutti a buon fine fino a quando ha versato l’acconto, poi il venditore gli ha mandato un ultimo messaggio “Ti richiamo fra 20 minuti” ed è sparito.
Con il trucco della ricarica bancomat all’insaputa del venditore, un’altra vittima è stata truffata nella vendita di 4 cerchi in lega: pensava di guadagnarci 340 euro invece lo “scherzetto” gli è costato 490 euro di ricarica Poste Pay ad uno sconosciuto.
E la stessa cosa è capitata ad un venditore di Castagnole Lanze che aveva messo in vendita un Ipad su Subito.it a 300 euro ed è stato contattato da una donna che gli ha proposto lo stesso trucco di pagamento su bancomat che in realtà maschera un bonifico a favore del compratore. Gli imputati sono i titolari delle carte Poste Pay su cui venivano fatte le ricariche.
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La segnalazione
- 9 Settembre 2024
- Redazione