Ci sarebbero ingenti debiti dietro il tragico omicidio che si è consumato questa mattina nell’appartamento del bel palazzo di viale Indipendenza a Canelli dove un padre, Piero Pesce, ha ucciso a coltellate il figlio Valerio, 28 anni.
I debiti sarebbero a capo del ragazzo, titolare da anni di una tabaccheria ad Alba. Non è chiaro da dove siano nati questi problemi economici, ma sembra che il ritorno a Canelli del ragazzo dopo gli anni passati a vivere da solo nel capoluogo langarolo, fossero in larga parte legati proprio ai debiti contratti. La tabaccheria sembra fosse già stata messa in vendita e dal 9 novembre era comparso un cartello sulla vetrina che indicava come sarebbe rimasta chiusa fino alla fine dell’anno per “motivi di salute”.
Questioni economiche che avrebbero pesantemente preoccupato il padre e che sarebbero alla base delle numerose liti che si sono tenute da quando il ragazzo è tornato a vivere a Canelli. Liti che sono state sentite anche nei giorni che hanno preceduto il dramma di questa mattina.
Intanto Piero Pesce, concluso l’interrogatorio con la nomina dell’avvocato Giovanna Balestrino e perfezionati gli atti, sarà rinchiuso al carcere di Asti.
(Ago foto)