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Cronaca

Corsivo – In quella piazza
non c'era il ricordo della vittima

Una manifestazione pacifica, in memoria di una donna barbaramente trucidata con oltre 40 coltellate, si è trasformata in un ring politico, snaturando l’essenza stessa dell’evento al quale hanno

Una manifestazione pacifica, in memoria di una donna barbaramente trucidata con oltre 40 coltellate, si è trasformata in un ring politico, snaturando l’essenza stessa dell’evento al quale hanno preso parte un migliaio di persone realmente intenzionate a ricordare Maria Luisa Fassi. Il dolore della città, la paura, la voglia di giustizia, sono sentimenti che molti degli intervenuti in piazza San Secondo condividevano, ma che non hanno avuto modo di esprimere perché, pochi individui, hanno deciso di trasformare quel momento di ricordo e di riflessione, in un faccia a faccia contro il sindaco Brignolo. Pochi, molto pochi, ma dalla voce grossa, i quali, del tutto fuori luogo in quel contesto, hanno attaccato Brignolo con insulti e cori da stadio. Gli stessi organizzatori dell’evento, nato con il tam tam in rete, hanno preso le distanze dal gruppetto più esagitato prima ancora che terminasse la manifestazione. Si sono detti dispiaciuti per l’accaduto e hanno espresso solidarietà al sindaco che, piaccia o no, in quel momento testimoniava il dolore della cittadinanza per l’atroce delitto. La verità è che la maggior parte degli astigiani presenti in piazza San Secondo non ha neanche capito cosa stesse avvenendo e non ha condiviso l’attacco frontale a Brignolo, perché altrimenti si sarebbe unita ai cori. In quella piazza, tra volti increduli e altri in cerca di capire chi dovesse tenere il filo della serata, è mancato il ricordo di Maria Luisa, di sentire pronunciare il suo nome (un tentativo l’ha fatto il presidente del Consiglio comunale, Maria Ferlisi, senza particolare seguito), di sentirsi parte di una comunità colpita al cuore da 40 coltellate, al di là del colore politico e delle appartenenze ad associazioni o movimenti di bandiera. La tardiva fiaccolata, illuminata dalle luci dei telefonini e da alcune candele, ha salvato il salvabile. Per fortuna. Ma l’amarezza resta per aver gettato al vento un’occasione, quella di essere tutti uniti sullo stesso fronte contro chi pensa di poter portare la paura nella nostra città togliendoci, per sempre, la fiducia verso il prossimo.

Riccardo Santagati

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