Il gioco è una patologia con costi sociali sempre più evidenti. Gabriele Musso, giornalista e sociologo astigiano, con una tesi proprio sul gioco patologico che pochi mesi fa gli è valsa la laurea,
Il gioco è una patologia con costi sociali sempre più evidenti. Gabriele Musso, giornalista e sociologo astigiano, con una tesi proprio sul gioco patologico che pochi mesi fa gli è valsa la laurea, ha provato a fissare tre punti critici del rapporto tra donne e gioco.
IL GIOCO DAZZARDO COME
FENOMENO SEMPRE PIU
DIFFUSO TRA LE DONNE
Storicamente riservato agli uomini, negli ultimi decenni il fenomeno del gioco dazzardo si è diffuso sensibilmente anche nelluniverso femminile: nel 2000, stando ad unindagine dellEurispes, poco più della metà dei giocatori italiani era costituita proprio da donne (53%); o ancora, secondo una ricerca statunitense, se nel 1991 i membri di sesso femminile dei Giocatori Anonimi rappresentavano meno dell1% del totale, solo sei anni più tardi, nel 1997, la percentuale era salita al 40%.
LE DONNE, GIOCATRICI
IN FUGA
Gli esperti sono concordi nellaffermare che a cercare lazione nel gioco sarebbero in particolare i giocatori maschi, mentre le giocatrici, al contrario, sarebbero soprattutto alla ricerca della fuga: fuga da sentimenti e situazioni deprimenti e ansiogene, da problemi coniugali e finanziari, o altresì da eventi traumatici vissuti durante linfanzia. Tale distinzione inciderebbe anche sul decorso della dipendenza da gioco dazzardo, mediamente più rapido tra le donne.
LA SITUAZIONE AD ASTI
QUALCHE DATO
Le donne preferiscono giochi nei quali sono minori la competizione e linterazione, come il bingo, le slot machine, i videopoker, i gratta e vinci, le lotterie. Una tendenza confermata anche dai dati della S.O.C. Patologia da Dipendenza dellASL di Asti, il servizio preposto al trattamento delle dipendenze patologiche: secondo tali dati, infatti, slot e gratta e vinci risultano le attività ludiche preferite dalle giocatrici in cura. Attualmente esse rappresentano circa il 28% degli utenti in carico allex Ser.T. astigiano. Letà media delle astigiane ludodipendenti si aggira sui 50 anni.