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Cronaca

Processo Buoninconti: i figli
si costituiranno parte civile

Il giudice c’è già, la data precisa non ancora: a sentenziare su Michele Buoninconti, accusato di omicidio e occultamento del cadavere della moglie, sarà il dottor Roberto Amerio in rito

Il giudice c’è già, la data precisa non ancora: a sentenziare su Michele Buoninconti, accusato di omicidio e occultamento del cadavere della moglie, sarà il dottor Roberto Amerio in rito abbreviato, così come chiesto dai legali dell’imputato. Mentre la data della prima udienza in caso di Corte d’Assise era già stata fissata al primo luglio, con questo cambio di strategia processuale, si attende la fissazione del primo incontro a porte chiuse fra magistrato, Procura, imputato con i suoi legali e la parte civile. Quest’ultima, infatti, sarà presente e avrà i volti degli avvocati Tabbia e Abate Zaro che rappresentano i genitori e i figli di Elena Ceste.

Il nonno, avendo la procura speciale sui nipoti, ha disposto che i ragazzini si costituissero nel processo come parte civile. «I ragazzi sanno del processo penale a carico del padre – hanno dichiarato gli avvocati della famiglia Ceste – anche se i nonni non hanno mai accusato il padre davanti a loro per non turbare ulteriormente l’equilibrio famigliare devastato dalla tragica vicenda. I figli, dal giorno dell’arresto del padre, non hanno mai voluto parlare dei fatti seguiti alla scomparsa della madre, né i nonni hanno proposto di farlo, su consiglio degli esperti in psicologia infantile».

I legali di Buoninconti, gli avvocati Girola e Tortoroglio hanno ribadito che la scelta del rito abbreviato è stata presa nell’esclusivo interesse dei figli, per non esporli a nuove ondate mediatiche che il processo pubblico avrebbe innalzato. «I nonni si sono trasferiti da Torino a Govone per essere più vicini alle scuole frequentate dai ragazzi e ogni giorno il nonno percorre quasi 100 chilometri per accompagnare i nipoti sia alle lezioni che alle attività extrascolastiche. E questa situazione proseguirà anche nel prossimo anno scolastico, per dare continuità al loro ambiente di studio» hanno detto ancora gli avvocati Tabbia e Abate Zaro.

Gli stessi avvocati che fanno alcune precisazioni circa dichiarazioni e iniziative prese dall’amica di Elena, Morena Deidda, in merito alla contrarietà del rito abbreviato nei confronti di Michele (in caso di condanna otterrebbe uno sconto di pena). «La signora Deidda parla a titolo meramente personale e ogni cosa affermata nel nome di Elena non è concertata con la famiglia» sottolineano gli avvocati dei signori Ceste.

d.p.

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