Si tratta di capi di abbigliamento, accessori, pelletteria e scarpe con firme famose finte di quelle più alla moda
Hanno messo in piedi la brutta copia (e in miniatura) il sistema dei grandi colossi delle vendite on line. Ma non hanno fatto i conti con la Guardia di Finanza che li ha scovati, denunciati e per due di loro ha staccato una multa da 80 mila euro.
L’hanno chiamata Operazione “Imitazioni a domicilio” e nella rete sono caduti anche una persona di Incisa Scapaccino e due di Asti.
A tirare le fila dell’indagine è stata la Tenenza di Nizza, comandata dal luogotenente Pietro Accardi, che ha scoperto, in poche settimane, tre gruppi di vendita che, attraverso Facebook, smerciavano merce contraffatta.
Si tratta di capi di abbigliamento, accessori, pelletteria e scarpe con le finte griffes più alla moda. Gli acquirenti erano perfettamente consapevoli del “bidone” ma avevano trovato questo modo di acquisto on line più comodo di quello alle bancarelle abusive sulle piazze italiane.
I finanzieri sono risaliti a tre appartamenti in cui venivano stoccati gli scatoloni della merce contraffatta fatta arrivare dalla Campania e dal Lazio attraverso delle reti sovranazionali del vasto mercato di falsi.
Le consegne avvenivano a mano direttamente a casa dell’acquirente o nel corso di un appuntamento in città a Nizza o ad Asti.