In tanto parlare di sicurezza cittadina, troppo spesso è mancato un tassello di addetti ai lavori, quello delle guardie giurate. E così ci pensano loro a far sentire la loro voce con un
In tanto parlare di sicurezza cittadina, troppo spesso è mancato un tassello di addetti ai lavori, quello delle guardie giurate. E così ci pensano loro a far sentire la loro voce con un appello e una proposta. Lappello è quello già rivolto sia al Questore di Asti che al prefetto reggente e riguarda le condizioni di sicurezza personale nelle quali sono chiamati oggi a lavorare le guardie. Per via di un regolamento locale, dettato dalla Questura, oggi le pattuglie sono formate da un solo agente e anche il trasporto valori presenta delle criticità per quanto riguarda le procedure di sicurezza (che non sono state indicate con precisione per non mettere ulteriormente a repentaglio gli operatori).
«Chiediamo al Questore di modificare questo regolamento hanno affermato Nicola De Filippis della Filcams Cgil e Francesco Di Martino della UiltucsUil in rappresentanza degli agenti iscritti ai due sindacati imponendo pattuglie per le cosiddette zone stradali da due agenti e un incremento di personale anche sul trasporto valori. Gli istituti di vigilanza astigiani investono sempre meno su personale e mezzi e alla fine chi rischia sono gli operatori che lavorano sulla strada ogni giorno e ogni giorno sono chiamati a garantire il servizio in condizioni sempre più difficili». Perchè le statistiche sui reati contro il patrimonio riguardano anche le guardie giurate, primi baluardi contro furti e rapine.
«Siamo nella provincia seconda in Italia per furti dicono i sindacalisti ma nessuno pensa ad implementare il servizio di vigilanza privata e a rafforzarlo. Questestate, quando le forze dellordine avevano organizzato la manifestazione per chiedere più mezzi e risorse per garantire la sicurezza in città a seguito di una serie di fatti criminali, noi eravamo presenti. Ora chiediamo a quelle stesse forze di sostenere le nostre richieste che il Prefetto reggente, insieme ad un elenco di episodi di rischio già capitati che abbiamo allegato, ha promesso saranno portate sul tavolo del prossimo Comitato per lOrdine e la Sicurezza Pubblica». Fin qui la rivendicazione sindacale di condizioni di lavoro in maggiore sicurezza grazie ad un compagno di pattuglia che può fare la differenza in molte occasioni di pericolo. Poi la proposta.
Fra i tanti progetti sulla sicurezza che sono stati messi in atto recentemente, quasi nessuno ha preso in considerazione la figura delle guardie giurate, figure formate e qualificate che già oggi presidiano il territorio. Perchè le amministrazioni pubbliche, le associazioni di categoria e, perchè no, comitati di cittadini non possono stringere accordi e convenzioni con loro? Si tratterebbe di un impulso occupazionale importante per gli istituti che potrebbero così fare nuovi investimenti che andrebbero a beneficio di tutti, non solo degli abbonati alla vigilanza privata. In realtà un progetto che prevede questa ipotesi già è stato varato, anzi è già pure scaduto nella sua prima fase. Si tratta di Mille occhi sulla città, il protocollo dintesa sottoscritto dal Ministero dellInterno, alcuni Comuni maggiori e le associazioni di categoria degli istituti di vigilanza privata.
Ma ad Asti non è decollato e, secondo i sindacati, si è persa unoccasione per coinvolgere le guardie giurate in un sistema integrato di sicurezza che sia gestito da persone competenti e già preparate a questo compito. Una collaborazione che, ad esempio, potrebbe tornare molto utile nel controllo delle telecamere di videosorveglianza grazie alle centrali operative con monitor già funzionanti in ogni sede di istituto.«Attendiamo presto risposte sia dal Questore che dal prefetto reggente concludono i sindacalisti e le rsu di vari istituti di vigilanza cittadini altrimenti siamo pronti a scendere in piazza».
Daniela Peira