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Cronaca

Tribunale di Asti: senza nuove da Roma
si va avanti con l'accorpamento di Alba

Lunedì dovrebbe cominciare il trasporto degli scatoloni e dei computer da Alba ma non molla la tensione che accompagna la riforma di accorpamento dei tribunali ad Asti. Al Presidente della Regione Roberto Cota che agli albesi ha detto di fermare il trasloco risponde il Procuratore della Repubblica di Asti Giorgio Maria Vitari. «Se il Ministero ci comunica qualcosa di diverso, allora ne prenderemo atto, ma per noi, in questo momento, l’accorpamento deve concludersi entro il 13 settembre e faremo…"

Non molla la tensione che accompagna l’ipotesi di accorpamento del tribunale di Alba a quello di Asti. Fino a qualche giorno fa sembrava ormai certo che gli albesi dovessero mettersi il cuore in pace, fare trasloco e venire ad Asti. Trasloco peraltro già appaltato e con la ditta che già aveva consegnato gli scatoloni da riempire negli uffici albesi. Ma negli ultimi tre giorni le cose si sono di nuovo movimentate.
Lunedì dovrebbe cominciare il trasporto degli scatoloni e dei computer da Alba ad Asti, ma le resistenze sono fortissime.

Mercoledì il Presidente della Regione Roberto Cota è andato ad Alba, al presidio dei sindaci che chiedono l’annullamento della riforma, e ha dato un’importante notizia, riferendo del suo colloquio avuto con la Cancellieri nel corso del quale il ministro avrebbe detto che il tribunale langarolo potrebbe rientrare nel novero di quei 4-5 a livello italiano per i quali la riforma non verrà applicata.
Anche se non è ancora stato confermato ufficialmente, infatti, la Cancellieri starebbe pensando di firmare un decreto ad hoc che salvi dalla soppressione una manciata di palazzi di giustizia su richiesta dei presidenti dei tribunali accorpanti. Che non rientra nel caso di Alba e Asti, visto che il nostro presidente del Tribunale non ha mai avanzato una richiesta del genere.
«Sia subito fermato il trasloco in attesa degli sviluppi delle aperture del ministro» ha dichiarato Cota che la prossima settimana tornerà a Roma dal Ministro, insieme all’onorevole Costa e a decine di sindaci, per perorare la “causa albese”.

Procede sicuro e deciso invece il cammino del Presidente del Tribunale e del Procuratore della Repubblica di Asti. Quest’ultimo, Giorgio Maria Vitari ha dichiarato: «Se il Ministero ci comunica qualcosa di diverso, allora ne prenderemo atto, ma per noi, in questo momento, l’accorpamento deve concludersi entro il 13 settembre e faremo tutto quanto possiamo per arrivare a quella data con i rispettivi uffici accorpati funzionanti ed operativi. Per questo è fondamentale rispettare il cronoprogramma del trasloco e di tutte le altre procedure di riorganizzazione». Ribadendo di aver ricevuto dal Ministero di Grazia e Giustizia conferme circa l’avvio della riforma nei tempi previsti.

Mentre le forze politiche albesi (e regionali) si muovono e fanno pressing sul Ministro, Asti non muove un dito e sta a guardare: dopo aver messo a punto lavori di adeguamento della struttura per circa 50 mila euro, nessuno ha preso il treno per andare a “difendere” con forza la grande opportunità per la nostra città.

Daniela Peira

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