La tragica notizia si è diffusa in poche ore, gettando nello sconforto amici e conoscenti, sia in città, dove la famiglia Spandonaro è molto conosciuta e apprezzata, sia a Mombaruzzo, dove il padre
La tragica notizia si è diffusa in poche ore, gettando nello sconforto amici e conoscenti, sia in città, dove la famiglia Spandonaro è molto conosciuta e apprezzata, sia a Mombaruzzo, dove il padre di Paolo, Giovanni, è sindaco da tanti anni e dove la notizia si è sparsa suscitando vasto cordoglio tra gli abitanti. Profonda commozione, in particolare, nel quartiere Torretta di Asti, dove gli Spandonaro sono residenti da generazioni e partecipano attivamente alla vita che vi si svolge, sia per l'impegno a livello paliofilo (Giovanni Spandonaro è il Rettore del borgo) sia per la frequentazione assidua della parrocchia Nostra Signora di Lourdes.
E dove Paolo è ricordato da tutti come un ragazzo socievole, allegro, molto generoso e altruista, appassionato di sport e molto legato alla sua famiglia e ai suoi bimbi, cui era totalmente devoto nel senso buono del termine. «Sono sconvolto», commenta Mario Fassio, borghigiano e membro del Consiglio pastorale. «Vivo in questo quartiere da sempre e conosco molto la bene tutta la famiglia, molto stimata e apprezzata. Solo domenica ero a messa seduto nel banco davanti a Giovanni e al figlio Paolo, con i quali mi sono intrattenuto alcuni minuti a chiacchierare dopo la funzione».
Molto addolorata anche un'altra amica di famiglia, in particolare dei genitori Giovanni e Ines, che descrive come «persone molto semplici, aperte, disponibili con tutti nonostante la posizione importante che Giovanni ha raggiunto nella sua carriera politica». In molti, soprattutto giovani, hanno voluto esprimere il loro dolore scrivendo pensieri e ricordi legati a Paolo sui social network, in particolare su Facebook. Amici di vecchia data, nei cui pensieri si affollano ricordi che nella frenetica vita quotidiana magari sembrano sopiti, ma che poi riemergono sulla scia della commozione.
«Per le partite in cortile, il torneo vinto con la scuola, le vacanze, i Capodanni, il conto alla rovescia per il Palio, quell'Inter-Juve a San Siro, il tour del 24 dicembre. Per questo e tanto altro ancora non ti dimenticherò mai Spicchio….Ciao Amico mio…», scrive Ivan. Mentre Giancarlo confida: «Voglio ricordarti nei momenti belli che abbiamo passato insieme, dalle partite in cortile alla tensione per il Palio, dagli sfottò "Inter contro Juve" alla "via alculis"…Riposa in pace Paul e da lassù veglia su di noi». Un'amicizia stretta, che vedeva Paolo componente insostituibile di una compagnia nata in giovane età ma rimasta legata col passare degli anni.
«Spicchio non c'è più – continua Giancarlo – dobbiamo trovare la forza di tornare a sorridere. Bisogna farlo per lui e per sostenere la sua famiglia in un momento di così grande dolore». «Paolo ci ha lasciato, ha lasciato dei genitori, una compagna di vita, e due figli», aggiungono Davide e Marco: il loro pensiero va a lui, ma anche ai due bimbi, «all'impossibilità di riuscire a far accettare a due piccole vite che il padre non tornerà». Paolo Spandonaro lascia la moglie Marina e i due figli Anna e Giovanni, oltre al papà Giovanni, la mamma Ines, le sorelle Roberta e Daniela con le rispettive famiglie.
e.f. e d.c.