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Cronaca

Il Comune apre uno sportello
per i raccoglitori di ferro

Per ricevere suggerimenti e riferimenti utili ad arrivare ad una norma che consenta a tutti di mettersi in regola. Ieri l'incontro con il Prefetto che ha assicurato di lavorare alla soluzione del problema insieme a Regione e Provincia. Intanto i rottamai sono fermi e da quindici giorni non conferiscono agli autodemolitori

«Da tempo è nota ed è all'attenzione degli organi competenti la problematica e proseguiranno, nel prossimo futuro, i contatti già intrapresi con la Regione Piemonte finalizzati alla semplificazione degli adempimenti per raccoglitori di ferro e per i titolari dei depositi cui gli stessi conferiscono il materiale, sia dal punto di vista commerciale che è di competenza prettament ecomunale che da quello della tutela dell'ambiente in cui è direttamente coinvolta la Provincia». Così il prefetto di Asti dottor Faloni ha riassunto in una nota quanto riferito a voce ieri pomeriggio ad una delegazione di rottamai ricevuta insieme al sindaco di Asti, agli assessori Parodi e Vercelli e a rappresentanti dell'amministrazione provinciale.

I rottamai da sabato hanno deciso di scendere in piazza per far sentire la loro protesta: da quindici giorni, a causa di un giro di vite sui grossisti che ritirano il ferro vecchio da loro raccolto, non possono più conferire se non sono perfettamente in regola con le norme che equiparano il ferro a rifiuto speciale. Un problema non solo astigiano, ma che riguarda tutto il Piemonte ed è per questo che ieri mattina, in Regione, si è tenuta una riunione allargata a tutte le Province e Prefetture per trovare una soluzione alla protesta che sta rapidamente dilagando.

Praticamente impossibile accedere ad una licenza "regolare" per la stragrande maggioranza dei raccoglitori di ferro: servono requisiti personali e finanziari che nessuno di loro è in grado di presentare. Ma, al tempo stesso, sono ormai organizzati per fare questo lavoro che, a fronte di centinaia di chilometri percorsi ogni giorno e spesso al termine di raccolta dalle discariche abusive, garantisce un guadagno giornaliero di 50 euro, abbastanza per sopravvivere. Con l'applicazione ferrea delle norme sul trasporto del "rifiuto pericoloso ferro" e sul conferimento solo attraverso formulario ai grossisti delle autodemolizioni, di fatto è stato impedito ai piccoli raccoglitori di vendere il loro ferro vecchio.

Lunedì mattina il presidio con i camioncini davanti alla Prefettura è durato fino a mezzogiorno. Ieri sera una riunione fra tutti i raccoglitori (italiani, sintu, rom) e i demolitori. Il Comune di Asti ha promesso l'attivazione di uno sportello al quale gli interessati potranno rivolgersi per segnalare ogni ulteriore riferimento utile per arrivare ad una normativa alla portata di tutti.

Daniela Peira

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