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Il fondo della piscina comunale verrà innalzato e i “sub” astigiani insorgono
Cronaca

Il fondo della piscina comunale verrà innalzato e i “sub” astigiani insorgono

Questa volta a lamentarsi sono gli affiliati delle quattro associazioni astigiane che si occupano di attività subacquea. Nel mirino la piscina comunale di via Gerbi che a partire da maggio sarà

Questa volta a lamentarsi sono gli affiliati delle quattro associazioni astigiane che si occupano di attività subacquea. Nel mirino la piscina comunale di via Gerbi che a partire da maggio sarà interessata da lavori di ristrutturazione, quegli stessi lavori che hanno creato non poche perplessità nell’ambiente “acquatico”. Il problema è l’innalzamento del fondo della struttura sportiva. Innalzamento da 2 metri (nella parte meno profonda) e 3,5 metri (nella parte più profonda) a 1,40 e 2,30 metri.

«E’ vero che per organizzare una gara di apnea basta avere un fondo minimo alto 1,40 metri, come citato nel progetto – dice Maurizio Santero, presidente dell’associazione Asti Blu, ma portavoce anche degli altri tre sodalizi – ma per svolgere gli esercizi utili a conseguire i brevetti di subacquea è necessaria una maggiore profondità. Basti pensare che una persona di statura media, con le braccia alzate e le pinne ai piedi è lunga circa 3 metri e si capirà subito che una profondità massima di 2,30 metri non permette nemmeno di fare una “capovolta”, cioè l’esercizio per imparare a raggiungere il fondo del mare in modo agevole. E in un metro e quaranta un subacqueo con la bombola sulle spalle emerge dalla superficie senza riuscire nemmeno a nuotare». Ma i lavori sono dettati anche dalla necessità di risparmiare soldi e contenere i volumi dell’acqua, secondo gli amministratori, comporta un risparmio.

Anche sotto questo aspetto i rappresentanti delle associazioni subacquee hanno qualcosa da dire. «Ci sono ben altri modi per ridurre i costi di gestione dell’impianto – ha detto Maurizio Santero – Innanzitutto si potrebbero sostituire le finestre che danno verso la piscina scoperta con infissi a tenuta per evitare la dispersione. Inoltre basterebbe costruire un impianto idraulico ben funzionante: le docce raramente funzionano in modo adeguato e sovente perdono abbondante acqua anche quando non utilizzate. Una riduzione costi potrebbe essere di gran lunga compensata con altri interventi ben più mirati, quali ad esempio isolamenti e i famosi pannelli solari installati e mai messi in funzione! Forse se il Comune ci avesse sentiti, avremmo potuto dare qualche suggerimento. Noi abbiamo chiesto ripetutamente un incontro, ma non siamo mai stati ricevuti né interpellati. Per le nostre cose dovrenno andare ad Alessandria e ad Alba, dove problemi non ce ne sono».

f.d.

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