Condanna severa al giovane che era sotto processo per una serie di brutti episodi di persecuzione ai danni dell’ex compagna.
S. D. doveva rispondere di stalking nei confronti della ex con la quale ha avuto un figlio ancora piccolino.
Fra i tanti episodi che hanno costellato la fine della relazione, alcuni sono diventati oggetto di processo.
Come quello che ha visto l’imputato, una sera, strattonare e sbattere la ragazza contro l’auto dell’amica che era intervenuta per portarla via al sicuro. L’unica colpa della ragazza era quella di non aver risposto alle sue insistenti telefonate.
Ma la rabbia dell’imputato ha interessato non solo l’ex allargandosi anche a chi le vive intorno.
Ad esempio in un altro caso ha inseguito l’ex mentre si trovava con il nuovo fidanzato che è stato aggredito prima a male parole e poi fisicamente con una serie di schiaffi che gli hanno anche rotto gli occhiali.
Fino all’episodio più grave che ha riguardato il padre della ex fidanzata.
In una delle volte in cui era stata inseguita in auto dal ragazzo che l’aveva attesa fuori dal lavoro, la ragazza, molto spaventata, aveva telefonato al padre che per chiedergli aiuto.
L’uomo, a sua volta, era uscito di casa in auto e, una volta intercettato l’ex della figlia, lo aveva costretto a fermarsi per interrompere l’inseguimento. Nel tentativo di chiedere anche un chiarimento, mentre si avvicinava, a piedi, all’auto del ragazzo, è stato investito. Lo scontro gli ha provocato la frattura della gamba e diverse settimane di convalescenza.
Il giudice ha inflitto 4 anni e 4 mesi all’imputato rinviando alla causa civile il risarcimento danni. L’ex si era costituita parte civile con l’avvocato Francesca Maccario.
Unità cinofile
- 13 Ottobre 2024
- Redazione