L’unica indicazione disponibile era che ad aver investito un’anziana signora mentre attraversava viale Partigiani era stata una moto di colore verde. Niente più.
In aula di tribunale ieri mattina è stata ricostruita la meticolosa indagine fatta dalla Polizia Locale di Asti in merito ad un incidente avvenuto nel giugno di tre anni fa in cui il responsabile si è dato alla fuga senza prestare alcun soccorso.
A terra era rimasta la donna, oggi costituita parte civile con l’avvocato Bosso, che aveva riportato fratture multiple al bacino.
L’incidente, avvenuto quasi all’angolo con via Fantaguzzi, era fuori dalla visuale di telecamere di sorveglianza pertanto è stato necessario fare una “caccia al tesoro” nelle vie circostanti per intercettare una moto verde.
Visionando i filmati, gli agenti hanno effettivamente visto il passaggio di una Kawasaky modello Ninjia di colore verde nelle ore dell’incidente in ingresso e in uscita da viale Partigiani e l’hanno virtualmente seguita per tutta la città purtroppo senza riuscire a captare il numero di targa. Ma quella moto è entrata nell enote di ricerca e qualche giorno dopo l’incidente ne è stata vista una che corrispondeva alla descrizione parcheggiata in strada. Dalla targa gli agenti sono risaliti al proprietario, un ragazzo, e hanno chiesto i tabulati relativi al suo telefono cellulare la sera dell’incidente. Scoprendo così i suoi spostamenti nelle vie intorno a viale Partigiani. Difeso dall’avvocato Invernizzi, è sotto processo per lesioni e omissione di soccorso.
Polizia Locale
- 19 Aprile 2024
- Redazione