I dettagli di un furto “finito bene”
Si trovano in carcere ad Asti i due ladri che i carabinieri di Castagnole Lanze, con i colleghi della Compagnia di Canelli hanno sorpreso mentre stavano tornando, almeno per la terza volta, a rubare nella seconda casa di Isola d’Asti, i cimeli e i memorabilia autografati dal grande pilota brasiliano Ayrton Senna la cui tragica scomparsa non ha mai appannato l’affetto e la stima degli sportivi di tutto il mondo.
I nomi degli arrestati
Sono Danilo Martucci, 31 anni residente in provincia di Taranto e Davide Robba, 32 anni residente a Canelli, arrestati per furto aggravato in concorso.
Dunque, a meno di una settimana dalla scoperta del furto, i carabinieri sono riusciti a risalire agli autori e a recuperare una ingente parte della refurtiva, anche se non ancora tutta.
Come ha spiegato il comandante provinciale tenente colonnello Pierantonio Breda, la soluzione è arrivata grazie ad una sinergia delle forze dell’ordine con il controllo del vicinato con l’aggiunta di un po’ di fortuna, o meglio, di “errore” da parte dei due ladri.
Cimeli rubati ad un collaboratore dell’Instituto Ayrton Senna
La casa dalla quale sono spariti i cimeli per un valore stimato in circa 300 mila euro è quella di Sergio Pregno, un collaboratore dell’Instituto Ayrton Senna fondato dallo stesso pilota con lo scopo di allestire mostre itineranti (come quella che venne ospitata due anni fa da Palazzo Mazzetti ad Asti) per la raccolta di fondi da destinare in beneficenza, prevalentemente ad ospedali del Brasile.
Fondamentale la segnalazione del vicino di casa
Si tratta di una seconda casa di via Govone, piuttosto isolata e non abitata normalmente. E’ stato il vicino di casa di Pregno che ha notato per la seconda volta nel giro di pochi giorni l’arrivo di un’auto, una Peugeot 206 rossa nei pressi della seconda casa. La prima volta non ci aveva fatto caso pensando ad un amnico di Pregno, la seconda volta ha pensato bene di avvisare il padrone di casa che si è precipitato lì sapendo di non aver dato a nessuno il permesso di entrare a casa sua.
E così ha scoperto il furto: dalla vastissima collezione utilizzata per le mostre erano spariti almeno 300 pezzi che andavano da quelli più preziosi come tre tute indossate dal campione in gare molto importanti ai tanti indumenti sportivi autografati passando per modellini, bandiere, guanti, miniature di caschi.
Il sopralluogo
Immediata la denuncia ai carabinieri raccolta in prima istanza dal comandante della stazione di Castagnole Lanze, il maresciallo Guido Di Fonzo. Una prima pattuglia si è recata alla seconda casa spogliata anche di molti beni personali di appartenenza a Pregno e altri colleghi di reparti specializzati l’hanno raggiunta per eseguire accurati rilievi scientifici nella speranza di poter trovare tracce dei ladri. Mentre altri colleghi ancora raccoglievano testimonianze utili a contestualizzare il periodo nel quale era avvenuto il furto. Un’indagine coordinata dal capitano Alessandrio Caprio comandante della Compagnia di Canelli sotto l’egida del Procuratore Capo Alberto Perduca e del sostituto Giorgio Nicola.
I ladri tornano per rubare e trovano i carabinieri
Un lavoro lungo, durato fino a tarda notte quando i militari al lavoro si sono accorti dell’arrivo di un’auto a fari spenti. Si sono messi al suo inseguimento e hanno fermato la Peugeot rossa sulla quale viaggiavano i due; a casa di Robba, a Canelli, è stata trovata una consistente parte della collezione di Ayrton Senna rubata fugando così ogni dubbio sulla responsabilità dei due nel furto.
Si defila l’ipotesi del furto su commissione
Secondo gli investigatori potrebbe non trattarsi di un furto su commissione ma di una “botta di fortuna” in cui si sono imbattuti i due ladri di seconde case. La Peugeot rossa è stata vista almeno due volte dal vicino di casa nel cortile di Pregno e un terzo viaggio è quello interrotto con l’arresto dei due occupanti: questo fa pensare che il furto sia avvenuto a più riprese, approfittando del fatto che la casa fosse isolata e disabitata.
Appello a tutti i collezionisti
Qualcosa di quanto rubato i due erano già riusciti a far sparire ed è per questo che è sempre valido l’appello fatto dallo stesso Instituto Ayrton Senna e da tutti gli appassionati del pilota ai collezionisti di tutto il mondo affinchè tengano occhi e orecchie aperte nel veder passare di mano cimeli che sono appartenuti al campione. In caso di compravendite sospette sono pregati di allertare i carabinieri di Asti.
Le foto della collezione nelle chat dei due arrestati
Nella chat di whatsapp dei due arrestati erano già presenti le fotografie dell’intera collezione di Senna per ottenerne una valutazione economica da proporre sul mercato nero o su piattaforme web di collezionisti disposti a pagare somme ingenti per articoli del genere.
La parte di refurtiva recuperata è già stata restituita al legittimo proprietario mentre per gli altri articoli si monitora il mercato dei collezionisti.
I cimeli potranno tornare ad allestire le mostre benefiche
«Con un’indagine rapida e grazie alla collaborazione dei cittadini – ha concluso il comandante Breda – siamo stati in grado di restituire un importante patrimonio sportivo e affettivo alla fruizione pubblica, destinazione alla quale era stata deputata fin dalla sua origine per volere dello stesso campione Ayrton Senna».