Grande risultato per la comunità energetica rinnovabile (Cer) del Monferrato: è la prima della provincia di Asti ad aver ottenuto la validazione ufficiale dal Gse (Gestore dei Servizi Energetici), diventando pienamente operativa e riconosciuta a livello nazionale. Il progetto, promosso e guidato dall’associazione Solar Valley, è attiva ormai da un anno e coinvolge attivamente 13 comuni del Monferrato, fra i quali Calliano, Casorzo, Castagnole Monferrato, Frinco, Grana, Montemagno, Portacomaro e Tonco e rappresenta oggi un modello concreto di transizione energetica partecipata.
«La validazione del Gse attesta la conformità del progetto – commenta Solar Valley – e l’avvio effettivo del servizio di autoconsumo condiviso, aprendo così l’accesso agli incentivi economici previsti per i soggetti aderenti».
«Siamo giunti al traguardo di un progetto importante e complesso – afferma Luigi Ferrero, sindaco di Frinco e presidente del comitato di sezione Cer Monferrato – in questi anni in cui i costi energetici salgono notevolmente, il nostro modello promuove autoproduzione e condivisione di energia pulita, portando benefici concreti ai cittadini e alle imprese del territorio. Le adesioni sono ancora aperte: ogni kWh consumato è compensato dalla produzione condivisa, generando benefici economici per tutti».
La Cer Monferrato, fra le prime comunità energetiche del territorio, si sviluppa attorno alla cabina primaria di riferimento e integra produttori e consumatori locali di energia rinnovabile, con l’obiettivo di ridurre i costi energetici e aumentare la sostenibilità ambientale del territorio. A oggi, la comunità dispone di oltre 900 kW di potenza da impianti già operativi, con 216 punti di consumo già validati dal Gse e altri 53 in fase di attivazione.
«Siamo felici dell’interesse di tanti comuni diversi – continua Solar Valley – l’adesione non comporta alcun costo iniziale per i partecipanti: né investimenti, né concessioni di superficie. Il sistema permette di compensare ogni kWh consumato con energia rinnovabile prodotta localmente. I benefici economici sono già tangibili: oltre 2.600 euro al mese vengono redistribuiti attraverso gli incentivi riconosciuti dal GSE, il 90% dei quali viene ripartito tra consumatori e produttori. Il restante 10%, non destinabile a soggetti con partita Iva, sarà reinvestito in progetti sociali e ambientali gestiti direttamente dai Comuni aderenti».