Durante la trasmissione "Petrolio" di venerdì sera si è parlato anche di turismo religioso nell'Astigiano ma invece di proporre i vini locali ecco saltare fuori il famoso vino dell'Emilia Romagna – Gaffe nella gaffe uno dei tour operator cerca di mettere una pezza e rilancia con il Barolo
"Oltre alle chiese un po' di Lambrusco non guasta". E' bastata questa ingenua frase per vanificare l'ennesimo tentativo dell'amministrazione Brignolo di lanciare l'Astigiano come nuova meta turista per i pellegrini di tutto il mondo. La gaffe sul "Lambrusco astigiano", fatta dalla giornalista della trasmissione "Petrolio" (Raiuno, venerdì ore 23.05) e che nessuno ha avuto il buon gusto di eliminare in fase di post produzione, è andata in onda quasi al termine della puntata dedicata a Papa Bergoglio e ai cambiamenti innescati nella Chiesa dopo la sua nomina.
Al termine dell'appuntamento televisivo si è parlato di turismo religioso (Roma, Assisi) ma anche della nuova aspirazione di Asti, terra dove risiedono le origini della famiglia Bergoglio, che vorrebbe trovare una collocazione in questo genere di business. L'infelice uscita sul Lambrusco, sparata "impunemente" nella terra della Barbera e del Grignolino, è stata fatta davanti all'assessore al Turismo Andrea Cerrato e ad un gruppo di tour operator che stavano parlando di come sarebbe interessante unificare l'offerta declinando il pacchetto religioso con quello enogastronomico. "Più che Lambrusco, Barolo" replica la voce di una delle operatrici turistiche peggiorando, se possibile, la gaffe della giornalista facendo così pubblicità al vino delle Langhe. E tutto finisce in una risata generale.
Ecco, se questo è quanto il servizio pubblico della Rai riesce a fare per promuovere i prodotti dell'Astigiano forse sarebbe il caso di lasciare perdere e di rimboccarsi le maniche senza scorciatoie mediatiche che rischiano solo di creare dei pasticci. Se a Montepulciano un giornalista avesse mai preso lo stesso abbaglio, magari invitando gli spettatori ad assaggiare, tra una chiesa e l'altra, la Bonarda, la Toscana avrebbe dichiarato guerra alla Rai. Ma noi siamo il paese del Papa, siamo ormai obbligati a porgere l'altra guancia e a perdonare chi pecca, anche di ingenuità, soprattutto se in buona fede o per leggerezza. Speriamo solo che nessuno venga a cercare a Portacomaro i filari di Lambrusco perché lì, Papa o non Papa, di miracoli legati al turismo religioso non se ne sono ancora visti e speriamo che il primo non sia proprio la trasformazione del Grignolino in Lambrusco: ad ognuno il suo vino.
Riccardo Santagati