Lunedì mattina la trasmissione televisiva Mi manda RaiTre si occuperà di un caso Astigiano. A Portarlo davanti alle telecamere è il presidente regionale della Casa del Consumatore Stefano Santin. Ma di cosa si tratta? Riguarda la disdetta dalla fornitura del gas Gpl che ben 40 famiglie dellastigiano non riescono ad ottenere nonostante i ripetuti tentativi. Queste famiglie, o titolari di piccoli esercizi commerciali, non riuscendo a disdettare…
Lunedì mattina la trasmissione televisiva Mi manda RaiTre si occuperà di un caso astigiano. A Portarlo davanti alle telecamere è il presidente regionale della Casa del Consumatore Stefano Santin. Ma di cosa si tratta? Riguarda la disdetta dalla fornitura del gas Gpl che ben 40 famiglie dellastigiano non riescono ad ottenere nonostante i ripetuti tentativi. Queste famiglie, o titolari di piccoli esercizi commerciali, non riuscendo a disdettare la fornitura del gas per rivolgersi ad un altro fornitore, hanno bussato alla Casa del Consumatore per avere chiarimenti.
La Casa del Consumatore ha accettato di seguire i casi, che tra laltro, giorno dopo giorno, sono andati aumentando. La fornitura del Gpl, nel corso degli anni, è passata in diverse mani, sovente allinsaputa degli stessi clienti. Alcune famiglie hanno sottoscritto il contratto con Uniongas, che poi è passato alla Lampogas, la quale è stata assorbita dal colosso Totalgaz Italia Srl, con sede a Roma, che appartiene al Gruppo Total Erg. Il ramo dazienda che comprendeva i quaranta astigiani ha subito questi passaggi e i clienti sono rimasti un po disorientati. Alcuni avevano sottoscritto il contratto con lUniongas, altri con la Lampogas e inviavano a queste aziende la richiesta di disdettare il contratto. Solo che non erano più loro i fornitori e quindi le pratiche andavano per le lunghe, anzi per le lunghissime. E intanto il gas continuava ad essere fornito dagli stessi operatori che avevano acquisito le quote, senza che il cliente potesse liberarsene. Non solo. Ciò che vincolava gli astigiani al fornitore era il bombolone, che è stato dato dagli stessi fornitori in comodato duso a patto che il gas venisse preso da loro. Una sorta di prigionia commerciale dalla quale i quaranta astigiani temevano di non poterne più uscire.
La Casa del Consumatore ha preso in mano il caso e, oltre a contattare la trasmissione Mi manda Raitre, ha svolto indagini al riguardo e ha scoperto alcune cose interessanti. «Sono contratti con clausole vessatorie ha detto il presidente regionale della Casa del Consumatore Stefano Santin – che consentono allazienda di recedere senza problemi, ma non al cliente. Abbiamo scoperto che, per legge, ogni cliente, dopo due anni di comodato duso, può diventare proprietario del bombolone, solo che deve farne esplicita richiesta. Se questa non viene presentata si continua a pagare il comodato duso. Questo significa che il prezzo del Gpl viene maggiorato fino al 30-40%. Poi abbiamo scoperto che i prezzi del Gpl non sono uguali in tutte le zone dellastigiano. In alcune aree costa meno che in altre. Lunedì sarò nella trasmissione di RaiTre e presenterò questo caso. Ci sono molte altre persone in questa situazione, solo che non se ne rendono conto o non sanno come fare a liberarsi dal contratto.»
A questo punto cosa potrà fare la Casa del Consumatore? «Intanto chiederemo la rescissione del contratto ha affermato Stefano Santin – Se la Totalgaz non concilierà, faremo quella che si chiama azione di inibitoria, per far ritenere nulle le clausole che indicheremo. Si tratta di un vero e proprio schiavismo commerciale». Mercoledì scorso le telecamere di Raitre sono state ad Asti per intervistare alcune delle persone interessate. Sono stati a Motta di Costigliole, a Valgera da Sabina Cristin, proprietaria dei musi dellex Ortolano e anche a Portacomaro. Altri astigiani saranno in trasmissione lunedì.
Flavio Duretto