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Cronaca

Omicidio Fassi, si cerca il volto
dell'assassino in 60 ore di filmati

Sono ore di lavoro intenso da parte dei carabinieri di Asti, tutti impegnati, alla ricerca dell’assassino di Maria Luisa Fassi, barbaramente aggredita con oltre una decina di coltellate nella mattinata di sabato nella tabaccheria di corso Volta in cui lavorava con il marito Walter. Ferite profonde che non le hanno lasciato scampo, nonostante il lungo intervento a cui è stata sottoposta dall’equipe medica coordinata dal primario di chirurgia…

Sono ore di lavoro intenso da parte dei carabinieri di Asti, tutti impegnati, alla ricerca dell’assassino di Maria Luisa Fassi, barbaramente aggredita con oltre una decina di coltellate nella mattinata di sabato nella tabaccheria di corso Volta in cui lavorava con il marito Walter. Ferite profonde che non le hanno lasciato scampo, nonostante il lungo intervento a cui è stata sottoposta dall’equipe medica coordinata dal primario di chirurgia dell’ospedale di Asti Bartolomeo Marino.

Tra le 7,30 e le 7,45 sarebbe entrato l’aggressore della tabaccaia di 54 anni, molto conosciuta in città, come la sua famiglia, il papà Piero e mamma Pina, titolari per decenni del ristorante stellato Gener Neuv. Poco prima delle 8 è stato un cliente a scoprire il suo corpo dietro il bancone, in un lago di sangue. L’allarme alle forze dell’ordine e l’arrivo dei carabinieri e delle ambulanze. Il trasferimento in ospedale, il difficile intervento chirurgico per le coltellate ricevute al torace, addome, fianco e schiena. Poi, intorno alle 15, mentre all’esterno del Blocco operatorio del “Cardinal Massaia” decine di persone erano in attesa accanto ai familiari, il trasferimento in Terapia intensiva. Tutti, la città insieme alla famiglia, con la speranza che Maria Luisa avesse superato il peggio. Invece, poco dopo le 18,30, la notizia che non si sarebbe mai voluta sentire: la donna non ce l’aveva fatta, il suo cuore si era fermato.

Nelle stesse ore i carabinieri erano già impegnati nelle indagini. I rilievi all’interno della tabaccheria, il monitoraggio delle persone che si trovavano in zona, l’acquisizione dei filmati registrati da telecamere situate in alcuni esercizi commerciali e nelle vie limitrofe. Ci sono 60 ore di video da analizzare. Nella giornata di ieri, lunedì, sono arrivati anche i Ris per effettuare ulteriori indagini scientifiche.Le indagini guardano in ogni direzione. A partire da un tentativo di rapina, all’apparenza anomalo per l’efferatezza con cui la donna è stata aggredita. Forse l’azione di un disperato, entrato nel negozio in un orario in cui c’è movimento in corso Volta, su cui si affacciano tante abitazioni. Ha aperto un cassetto ed ha arraffato quel poco denaro che ha trovato. Poi la fuga. I carabinieri mantengono il più stretto riserbo su eventuali testimonianze e altri elementi di cui potrebbero essere in possesso.

Dall’autopsia si attendono inoltre elementi importanti per le indagini. La stessa tabaccheria era già stata rapinata: il marito di Maria Luisa aveva subito una rapina in negozio e un tentativo di rapina mentre trasportava i tabacchi. «Sono molto vicino alla famiglia, una violenza che non trova ancora spiegazione – ci dice Claudio Valpreda, portavoce dell’associazione dei tabaccai di Asti – C’è molta preoccupazione tra i colleghi e certamente il nostro lavoro comporta un rischio elevato. Avrò un nuovo incontro in Prefettura nei prossimi giorni e stiamo anche lavorando per portare avanti il Protocollo per la sicurezza, che prevede tra l’altro il collegamento delle telecamere con le forze dell’ordine». Intanto anche gli operatori ecologici dell’Asp sono stati chiamati a collaborare all’inchiesta, prestando attenzione ad eventuali tracce o altri indizi (arma del delitto, vestiti insanguinati) che potrebbero ritrovare nella zona del delitto.

Marta Martiner Testa

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