Pugno di ferro sulla famiglia
Una storia dai contorni molto cupi, che si è consumata interamente all’interno delle mura domestiche e che, soprattutto, andava avanti da moltissimi anni.
Bocche cucite in Procura dove il pm Simona Macciò ha trattato il caso coordinando i poliziotti discattati alla sezione di polizia giudiziaria.
Un viaggio nel buio di una famiglia tenuta con il pugno di ferro dal marito, un uomo di 65 anni, astigiano.
Stessa età per la moglie e 40 anni per il figlio, l’unico della coppia, che vive ancora in famiglia.
Dalle indagini è emerso uno spaccato di vita familiare fatto di continui soprusi e prepotenze dell’uomo verso la moglie e il figlio.
Non usa mezze parole la Procura quando parla di un uomo che da anni teneva soggiogati gli altri componenti della famiglia sottoponendoli a continue privazioni.
Una vita di soprusi
Un’intera vita, dunque, passata sotto il pugno pesante dell’uomo, fin dagli inizi del matrimonio e dalla nascita del figlio.
Una situazione che la moglie e il figlio non avevano mai denunciato per timore di ritorsioni, tanto ero lo stato di sudditanza psicologica rilevato dagli inquirenti.
Uno spiraglio si è aperto grazie alla segnalazione fatta da alcuni parenti della moglie.
Sono stati loro a riferire che l’uomo da molti anni la maltrattava e la umiliava e hanno riferito anche lei non aveva mai trovato il coraggio di ribellarsi.
La denuncia arriva dai parenti della donna
A far scattare questa esigenza sono state le condizioni di salute della donna a far traboccare il vaso in chi l’aveva a cuore.
Infatti, sempre secondo gli accertamenti della Procura, l’uomo largheggiava in soprusi, privazioni, maltrattamenti fisici e psicologici ma era estremamente tirchio nel provvedere alle necessità della famiglia, anche quelle basilari come il cibo e le medicine.
Ed è proprio a causa dei suoi dinieghi nell’accesso alle cure di moglie e figlio, sia come farmaci che come visite specialistiche in ospedale, che i parenti della donna si sono decisi a denunciare come si vivesse in quella famiglia.
Allontanato da casa e obbligato a pagare gli assegni di mantenimento
Il Tribunale di Asti ha disposto l’allontanamento dell’uomo dalla casa in cui ha sempre vissuto con moglie e figlio, ha disposto contestualmente il divieto di avvicinarsi a tutto il nucleo familiare per evitare pressioni e ritorsioni. Ed è stato disposto anche il pagamento di un assegno mensile di mantenimento a favore delle vittime.