Sulla strada fra Carignano e Villastellone
Una coltellata al cuore di una famiglia e, in particolare, di un uomo che da quasi tre anni conduce una battaglia alla ricerca della verità sulla morte del fratello avvenuta in un tragico incidente.
Domenico Licata, ieri, andato sulla lapide stradale posta dove ha perso la vita il fratello Cristian, ha trovato uno scempio. Qualche vandalo aveva preso di mira la piccola edicola eretta a memoria del ragazzo morto in moto. Una scritta volgarissima fatta con spray nero indelebile sulla lapide coprendo anche la piccola targa che ricordava il tragico evento e poi un calcio alla Madonnina posta ai piedi della scritta, finita nel campo vicino, fra le sterpaglie.
L’incidente tre anni fa
Manca poco al terzo anniversario dell‘incidente in cui perse la vita Cristian: uno schianto violentissimo contro un’auto non gli aveva dato via di scampo. Ma questo non è un incidente mortale come tanti altri, nella loro tragicità. Il fratello Domenico e la sua famiglia non ha mai creduto alla dinamica ricostruita nell’immediatezza dei fatti ed è stato dato incarico ad un perito che, dall’analisi delle misurazioni e degli altri rilievi, ha concluso per una dinamica molto diversa, in cui Cristian non ha alcuna responsabilità.
Battaglia giudiziaria per una dinamica che non convince la famiglia
Una verità che da tre anni sta tenendo impegnato Domenico in una battaglia giudiziaria e forse è proprio in questa sua ostinazione che va ricercata anche l’origine del bruttissimo sfregio alla lapide in memoria di Cristian. Tenuto conto che sullo stesso tratto di strada, purtroppo molto pericoloso, ci sono altre piccole edicole a ricordo di altre vittime di incidenti, ma è stata vandalizzata solo quella di Cristian.
Domenico non si è perso d’animo. Appena visto quello che era stato fatto dai vandali si è subito attrezzato per ripulire tutto, per far sparire ogni segno di quello che era stato fatto e per riposizionare la statuetta della Madonnina al suo posto.
«Un gesto da vigliacchi»
Ma l’amarezza, quella, è più difficile da lavare via. Non ha ancora neppure deciso se sporgere denuncia oppure no. «E’ un tale gesto da vigliacchi che forse non merita neppure che io perda del tempo. Perchè quello che hanno scritto sulla lapide di un ragazzo morto tragicamente non hanno il coraggio di dirmelo in faccia?».
Per mantenere alta l’attenzione sulla fine di Cristian, il fratello Domenico ha anche creato una pagina Facebook “Il suo ricordo non morirà mai. Cristian Licata” in cui ha dato subito notizia dell’atto vandalico subito con tanto di foto.