Sono già 37 i profughi trasferiti a Villa Chiara a Montiglio a seguito di una riorganizzazione del sistema di accoglienza sul territorio provinciale avviata la scorsa settimana
Sono già 37 i profughi trasferiti a Villa Chiara a Montiglio a seguito di una riorganizzazione del sistema di accoglienza sul territorio provinciale avviata la scorsa settimana. Alcune strutture, finora impiegate per accogliere i 600 rifugiati presenti nell’astigiano, non hanno più vinto le ultime gare d’appalto indette dalla Prefettura e si è dunque reso necessario scegliere nuove sedi.
Tra queste Villa Chiara, scelta che fa storcere il naso all’amministrazione comunale. «L’edificio si trova su un movimento franoso e presenta seri problemi di stabilità. Se entro lunedì prossimo il proprietario dell’immobile e la cooperativa Verso Probo di Vercelli, gestore dell’accoglienza, non presentano i documenti necessari a comprovare la stabilità della struttura, Villa Chiara sarà dichiarata inagibile», fa sapere il sindaco Dimitri Tasso a seguito dell’incontro di ieri (lunedì) con i vigili del fuoco e il genio civile.
«Da sempre abbiamo manifestato la nostra contrarietà all’uso di Villa Chiara senza adeguati interventi strutturali. Anni fa, – prosegue il sindaco – l’esame dei vigili del fuoco aveva bocciato un progetto per la conversione della villa in struttura ricettiva, da allora nulla è stato fatto. Villa Chiara è già stata utilizzata in passato per l’accoglienza temporanea dei rifugiati in situazioni di emergenza, l’ultima volta a maggio dell’anno scorso, ora si parla di trasformarla in un centro di accoglienza stabile, ma non ci sono i requisiti di sicurezza».