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Cronaca

Quirico ha chiamato, è vivo e sta bene
La Farnesina: situazione delicata

Il giornalista astigiano ha telefonato ai famigliari a quasi due mesi dall'ultimo contatto. La conferma è arrivata dallo stesso ministro degli Esteri Emma Bonino. Inviato de La Stampa in Siria avrebbe avuto una breve conversazione con la moglie. La chiamata è durata lo spazio di poche frasi, Quirico avrebbe aggiunto che con lui era stato rapito anche un reporter Belga: «Chiamate la sua famiglia»…

Intorno alle 14.30 Domenico Quirico ha telefonato ai famigliari a quasi due mesi dall'ultimo contatto. La conferma è arrivata intorno alle 19 dallo stesso ministro degli Esteri Emma Bonino. L’inviato de La Stampa, giornalista astigiano disperso in Siria, avrebbe avuto una breve conversazione con la moglie.

La chiamata è durata lo spazio di poche frasi, Quirico avrebbe aggiunto che con lui era stato rapito anche un reporter Belga: «Chiamate la sua famiglia», avrebbe chiesto. La telefonata è quindi caduta, lasciando in dubbio se il giornalista astigiano fosse effettivamente libero. Le ore immediatamente successive alla chiamata sono state improntate alla più assoluta cautela. Poi la Farnesina ha confermato il contatto con Quirico, sottolineando che la situazione rimane delicata per via dei combattimenti in corso nella zona in cui si troverebbe. Il reporter sarebbe infatti nella zona di Qusayr, città assediata da mesi e tornata mercoledì scorso sotto il controllo delle forze lealiste siriane.

Nel confermare la notizia il direttore della Stampa Mario Calabresi ha ricordato il caso di Quirico. "Il nostro giornalista è entrato in Siria il 6 aprile, attraverso il confine libanese, diretto verso Homs. Il suo obiettivo era spingersi all’interno del Paese fino alla periferia di Damasco, per raccontare ancora una volta la guerra civile siriana, che segue per «La Stampa» fin dalle sue prime battute. Era partito dall’Italia il 5 aprile per Beirut, dove era rimasto una giornata in attesa che i suoi contatti si materializzassero. Il 6 aprile ha mandato alla redazione un sms con cui annunciava di essere in territorio siriano. Due giorni dopo, lunedì 8, ha prima mandato un messaggio alla moglie, per confermarle che era in Siria e che era tutto ok, poi verso sera l’ha chiamata a casa. Martedì 9 ha ancora mandato un sms a un collega della Rai nel quale diceva di essere sulla strada per Homs. Da allora, e fino a oggi, il silenzio".

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