Cerca
Close this search box.
roggero
Cronaca
Tribunale di Asti

Rapina di Grinzane finita nel sangue: il gioielliere sapeva cosa stava facendo

E’ la conclusione alla quale è arrivato il perito incaricato dalla Corte d’Assise per capire se l’imputato fosse capace di intendere e volere quando ha sparato ai rapinatori.

Netta e sicura la conclusione del dottor Roberto Keller, incaricato dalla Corte d’Assise di Asti di eseguire una perizia psichiatrica su Mario Roggero, il gioielliere di Grinzane Cavour che, durante una rapina al suo negozio, ha sparato uccidendo due rapinatori e ferendone un terzo.

Il gioielliere, conclude il perito, era pienamente capace di intendere e di volere quando si è verificato il fatto. Arrivando così a conclusioni parzialmente diverse da quelle cui erano arrivati i consulenti di parte, compresi quelli del pm Greco che sostiene la pubblica accusa.

Altri specialisti, infatti, molti dei quali presenti in aula, pur non riscontrando in Roggero delle gravi patologie psichiche, riconoscono che la sua reazione sia stata una conseguenza dello stress post traumatico di quella, violentissima, subita qualche anno prima.

Per Keller, invece, pur riconoscendo che quella rapina ha rappresentato un evento traumatico per il commercianto, non si può annoverare fra i distirubi di adattamento. Riconosce lo stree post traumatico, l’iperattività, la forte irritabilità da allora ma si sarebbe trattato di sintomi così deboli da non essere mai stati rilevati dalle persone che vivevano con lui con tale pericolo ed evidenza da ricorrere a terapie e visite mediche. Nemmeno del medico di base.

Il dottor Keller ha dovuto anche spiegare come mai la sua valutazione così sicura è in contrasto con quelle dei consulenti delle altre parti.

«Perchè io ho potuto fare una valutazione più completa e approfondita potendo analizzare anche il lavoro fatto dai colleghi» ha risposto.

Riconducendo la reazione omicida di Roggero come una risposta data in un momento di elevato livello di emotività. Senza alcuna compromissione di tipo mentale o psicologico.

Rispondendo anche all’obiezione della difesa di Roggero, sostenuta dall’avvocato Bolognesi con gli specialisti di parte presenti. il difensore ha chiesto se la valutazione fatta dal perito avesse a che fare anche con i risultati di un anno di percorso terapeutico psicologico cui si è sottoposto l’imputato che potrebbe aver modificato gli esiti degli esami specifici.

«La terapia cui è sottoposto funge da “stabilizzatore” e non è specifica per la cura dello stress post traumatico – ha risposto – Inoltre gli sono stati somministrati test che misurano non solo il suo andamento attuale, ma anche quello passato e profondo. E da nessuno di questi test emerge un suo distacco dalla realtà. Anche se presenti, i sintomi da stress post traumatico originato dalla prima rapina non ha mai inficiato la sua percezione della realtà e non ha mai fatto scemare la sua capacità di intendere e volere. Era consapevole di quello che stava facendo, non si trovava in stato dissociativo e lo dimostrano, fra le altre cose, sia la telefonata al 112 subito dopo gli sparci in cui, lucido, aveva già riferito di aver ucciso due persone e il breve scambio di battute con il rapinatore preso a calci a terra che lo supplicava di non ucciderlo al quale lui ha risposto a tono smettendo di infierire».

«Le conclusioni del perito sono del tutto in linea con quanto affermato dalla nostra consulente sin dai primi accertamenti effettuati: si è trattato di uno stato emotivo che non esclude nè diminiuisce l’imputabilità» è stato il commento degli avvocati Marino Careglio e Giulia Mondino difensori di parte civile della famiglia di Andrea Spinelli, uno dei due rapinatori uccisi.

Con la deposizione del dottor Keller si è chiusa la fase istruttoria del processo che ora osserverà qualche settima di pausa per riprendere ad inizio ottobre con la discussione delle parti. Il primo a parlare sarà il pm Greco.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Edizione digitale