Tutti i sacerdoti sono stati invitati a indirizzare una preghiera ad ogni messa della domenica di Pentecoste ricordando la comunità salesiana duramente colpita dal furto della porzione del cervello di Don Bosco
E’ stata una giornata di preghiera sperando di toccare il cuore (e la coscienza) dei ladri della reliquia di Don Bosco, quella di oggi, domenica, in tutte le chiese della Diocesi di Torino.
Su invito dell’arcivescovo monsignor Cesare Nosiglia, tutti i sacerdoti sono stati invitati a indirizzare una preghiera ad ogni messa della domenica di Pentecoste ricordando la comunità salesiana duramente colpita dal furto della porzione del cervello di Don Bosco dalla teca in cui era custodita nella Saletta della Reliquia, dietro l’altare maggiore della chiesa inferiore.
«La notizia del furto di una reliquia di san Giovanni Bosco dal Tempio di Castelnuovo è di quelle che non si vorrebbero mai sentire – ha scritto monsignor Nosiglia – Perché ci fa pensare a una profonda miseria morale, quella di chi sottrae un «segno» che è stato lasciato e conservato per la devozione e la fede di tutti. La Chiesa di Torino è vicina alla Comunità Salesiana in questo momento vuole ricordare al Signore la sofferenza dei figli e delle figlie di don Bosco per la ferita che è stata inferta alla memoria del loro fondatore».
Con un messaggio finale che risponde ad una delle ragioni che possono aver spinto il ladro o i ladri a trafugare il prezioso oggetto di devozione, ovvero per chiedere un eventuale riscatto.
«Invito anche chi ha sottratto la reliquia a restituirla subito, senza condizioni: perché si possa chiudere questa pagina dolorosa e continuare degnamente a poter onorare la memoria di don Bosco nel suo luogo natale».
Intanto non si è arrestato il flusso di pellegrini che, come di consueto, la domenica affolla le tante messe del mattino e del pomeriggio, con la punta maggiore alla celebrazione delle 11, quella tenuta dal rettore don Luca, da poco a capo della comunità salesiana del Colle e particolarmente provato dal furto.
Salesiani e carabinieri che stanno indagando sul furto mantengono un riserbo strettissimo su quanto accaduto per non vanificare, dicono, il lavoro degli investigatori. Nella speranza di arrivare presto ad una conclusione positiva.
Daniela Peira