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«Riaprite il caso sulla morte di Maria Teresa Novara»
Cronaca

«Riaprite il caso sulla morte di Maria Teresa Novara»

Dato alle stampe un libro-inchiesta “Anatomia di un delitto” in cui viene ricostruita la vicenda con tanto di testimonianze di chi può ancora dare contributi utili alla ricostruzione del fatto

A distanza di quasi cinquant’anni dal rapimento e morte di Maria Teresa Novara, al tribunale di Asti è arrivata una lettera, nel giugno scorso, con una richiesta di riapertura delle indagini su questo caso. Porta la firma di Stefano Cattaneo, un artigiano-contadino che vive in provincia di Milano e da sette anni raccoglie informazioni e testimonianze sulla vicenda della ragazzina di Cantarana la cui tragica vicenda rappresentò il primo caso di cronaca nera ad altissima attenzione mediatica.
Cattaneo non ha avuto accesso agli atti, ma ha letto tutti gli articoli che uscirono all’epoca e ha potuto consultare quelli che l’allora procuratore della repubblica Mario Bozzola, in pensione da molti anni, ha tenuto a ricordo del caso che più segnò la sua carriera, sia professionalmente che emotivamente.

Molto chiaro il motivo che ha spinto Cattaneo ad occuparsi del caso di Maria Teresa: «E’ uno dei più atroci casi di colpa collettiva e di obnubilamento delle coscienza individuali nella legge del branco che dilania, tormenta ed infine uccide l’innocente. Omertà, indifferenza sociale, difesa del proprio status, protezione a oltranza della propria sicurezza, della propria tana, del proprio piccolo equilibrio, non importa se conquistato sulla pelle di una bambina seviziata, martirizzata, terrorizzata ed uccisa».

Dopo un primo lavoro letterario, “La testa dell’idra” in cui la vicenda era molto romanzata, Cattaneo ha dato alle stampe un mese fa un libro-inchiesta “Anatomia di un delitto” (casa editrice Kimerik) scritto a quattro mani con Marilina Rachel Veca in cui viene ricostruita la vicenda con tanto di testimonianze di chi può ancora dare contributi utili alla ricostruzione della vicenda.

Per Cattaneo e la Veca esiste ancora oggi, a distanza di 48 anni dal ritrovamento della ragazza morta nello scantinato della cascina Barbisa di Canale la necessità di attribuire responsabilità morali e materiali nella vicenda che portò alla morte di Maria Teresa.

Lo speciale sul caso Novava sul giornale in edicola, o sulla versione digitale

Daniela Peira

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