Cerca
Close this search box.
Ricorso in Cassazione per Michele Buoninconti
Cronaca

Ricorso in Cassazione per Michele Buoninconti

I giudici hanno un anno di tempo dalla sentenza di secondo grado per pronunciarsi sulla fondatezza del ricorso oppure per rigettarlo e decretare così la pena definitiva per il marito di Elena Ceste

Si può condannare un uomo a trent’anni di carcere al termine di un processo prettamente indiziario e senza che, nè in primo, nè in secondo grado sia mai stata conferita una perizia super partes, ma ci sia solo sempre stato un confronto fra consulenti di pm, difesa e parte civile?

E’ su questo punto che ruota il ricorso in Cassazione presentato nei giorni scorsi dagli avvocati Scolari e Marazzita per conto di Michele Buoninconti.

Lo avevano ampiamente annunciato alla lettura della sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Torino che aveva confermato in toto la sentenza già inflitta in primo grado ad Asti dal giudice Amerio: 30 anni, il massimo della pena tenendo conto che Buoninconti è stato processato per l’omicidio della moglie, Elena Ceste, con il rito abbreviato che prevede una riduzione della condanna.

Per i due avvocati che hanno “preso” in mano il caso Buoninconti a pochi giorni dalla sentenza di primo grado, il rigetto, da parte dell’Appello, della richiesta di perizie sulle celle telefoniche e sulla causa della morte di Elena (mai definitivamente accertata) è “irragionevole” e fanno leva sulla coscienziosità dei giudici della Suprema Corte.

Giudici che hanno un anno di tempo dalla sentenza di secondo grado per pronunciarsi sulla fondatezza del ricorso oppure per rigettarlo e decretare così la pena definitiva per il marito della Ceste, in carcere dal gennaio del 2015, sempre proclamatosi innocente dopo aver proposto una sua versione di quanto accaduto la mattina in cui la moglie morì.

E da quello stesso giorno, Buoninconti non sente nè incontra i suoi quattro figli. Sentenze univoche del Tribunale dei Minori hanno disposto la revoca della patria potestà e il divieto di incontro e di colloquio, affidando i ragazzi ai nonni materni.

d.p.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Edizione digitale