Cerca
Close this search box.
Rom “milionari” ad Asti? Accertamenti in corso
Cronaca

Rom “milionari” ad Asti? Accertamenti in corso

Il sindaco Brignolo ha chiesto il nome dei coinvolti nell’inchiesta per attivare la procedura di espulsione dal campo

A pochi giorni dall’indagine della Procura di Torino su un gruppo di rom, alcuni residenti nel campo di via Guerra, che avrebbe accesso a “milioni di euro” su conti bancari in Croazia, il sindaco Brignolo ha deciso di intervenire e di chiedere agli investigatori il nome dei coinvolti nell’inchiesta «per chiedere agli uffici competenti di attivare la procedura per l’espulsione dal campo». I nomadi, in qualche modo collegati al tesoro trovato in Croazia grazie ad un’indagine dell’Europol, vivrebbero a Torino, Asti, Massa Carrara e Genova.

Nella lettera inviata alla Procura è lo stesso Brignolo a confermare ciò che altri, a cominciare dal consigliere Coppo di Fratelli d’Italia, sostengono da tempo. «Molti abitanti del campo rom di Asti – scrive il sindaco – non rispettano la prescrizione del regolamento che prevede l’obbligo di pagare una quota di affitto della piazzola e di pagare le utenze. Il Comune non riesce a esigere questi crediti perché i medesimi risultano nullatenenti e l’Ente non attiva le procedure di allontanamento sul presupposto dell’apparente indigenza dei medesimi».

Se fosse confermato che alcuni rom insolventi fossero ricchi, o avessero accesso a ingenti risorse, si potrebbe invece avviare il recupero crediti e, spiega il sindaco, «l’allontanamento di chi si rende responsabile di morosità colpevole». Analogo discorso per i roghi al campo rom. Brignolo ha chiesto alla Procura di Asti maggiori informazioni sulle donne rom «che risultano aver bruciato dei rifiuti». Si tratta di due donne sorprese dalla Forestale, nel 2014, mentre alimentavano gli incendi e la cui condanna è stata definita in tribunale. «Gli incendi di rifiuti – spiega Brignolo – rientrano tra le condotte che per il nostro regolamento possono comportare l’espulsione dal campo, ma questa norma non viene mai applicata, perché quasi mai si riesce a identificare i responsabili».

In questo caso le responsabili sono state trovate e, precisa il sindaco, «non c’è quindi motivo per non azionare la norma». Intanto il consigliere comunale Coppo, che da anni denuncia le violazioni al regolamento comunale e la necessità di un giro di vite sui campi nomadi, fino alla loro chiusura, ha presentato, sabato scorso, una mozione che dovrà essere discussa in Consiglio. Nella stessa si chiede alla Giunta e al sindaco di allontanare chi ha violato il regolamento e di «intraprendere, nel più breve tempo possibile, le necessarie procedure per chiudere i campi presenti sul territorio».

Coppo ha anche intenzione di chiedere un Consiglio aperto sul tema. «A questo punto si scoprirà chi, come Fratelli d’Italia, si è sempre impegnato per la chiusura dei campi nomadi e chi, invece, si attiva solo dopo i roghi e in prossimità della campagna elettorale».

r.s.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Edizione digitale