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Sentenza gioielliere, l’Anm piemontese: «Sì alla critica, no alla delegittimazione della Corte d’Assise»

Dopo gli avvocati penalisti astigiani, anche l’associazione che rappresenta i magistrati interviene dopo il “linciaggio” mediatico alla sentenza di condanna

A difesa della sentenza a carico del gioielliere di Grinzane Cavour dettata dalla Corte d’Assise di Asti, dopo la Camera Penale astigiana,  interviene anche la sezione Piemonte e Valle d’Aosta dell’Associazione Nazionale Magistrati.

«Preso atto delle dichiarazioni rese da esponenti politici in merito alla sentenza della Corte d’Assise di Asti nel processo al gioielliere Mario Roggero, rappresenta la propria disapprovazione per i toni utilizzati ed il ricorso a termini quali verdetto “inconcepibile”, “capovolgimento della realtà”, “vergogna di Stato”.

Il legittimo diritto di critica, anche incisiva e forte, deve essere esercitato nel rispetto della attività della magistratura e della funzione giurisdizionale, rifuggendo da affermazioni delegittimanti e ingiuriose, che paiono giustificate da un afflato populistico piuttosto che da fondate ragioni di diritto. Gli attacchi che si sono letti sulla stampa paiono ancora più ingiustificati ove si consideri che le motivazioni della sentenza della Corte d’Appello di Asti – che ricordiamo che è stata resa da otto giudici, sei dei quali normali cittadini – non sono ancora state rese pubbliche. Auspichiamo per il futuro un confronto sulle ragioni poste a fondamento delle decisioni giurisdizionali che sia basato esclusivamente su considerazioni giuridiche».

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