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Cronaca

Duro colpo al contrabbando di tabacchi
Carabinieri fermano banda macedone

I carabinieri del comando provinciale di Asti, coadiuvati dal personale dei comandi provinciali di Alessandria e Cuneo, alle prime luci dell’alba e a conclusione di un’articolata attività

I carabinieri del comando provinciale di Asti, coadiuvati dal personale dei comandi provinciali di Alessandria e Cuneo, alle prime luci dell’alba e a conclusione di un’articolata attività investigativa finalizzata al contrasto del contrabbando di tabacchi lavorati esteri, hanno eseguito 11 perquisizioni domiciliari nelle provincie di Asti, Alessandria e Cuneo, disposte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti, nei confronti di altrettanti cittadini di nazionalità macedone coinvolti nell’inchiesta, tutti raggiunti stamane anche dalla notifica di iscrizione nel registro degli indagati.

L’attività era nata alla fine del mese di giugno 2014, quando i carabinieri del nucleo investigativo di Asti e del N.O.R. di Canelli, avevano individuato in Canelli (At) un sodalizio di etnia macedone dedito all’immissione sul territorio nazionale di ingenti quantitativi di tabacchi provenienti dall’estero, privi del sigillo dell’Amministrazione dei Monopoli di Stato. Le indagini hanno consentito di identificare gli appartenenti al sodalizio, il ruolo rivestito da ciascuno dei consociati, i canali di approvvigionamento, la rete di distribuzione ripartita capillarmente sia sul mercato locale che su quello di gran parte del nord Italia.

Nel dettaglio il sodalizio introduceva sul territorio italiano ingenti quantitativi di tabacchi lavorati esteri, prodotti in Egitto e stoccati in Tunisia, avvalendosi di autisti di mezzi di trasporto pesante (camion, autoarticolati, di proprietà di aziende italiane o estere), provenienti dal nord Africa (Tunisia, Algeria), occultando all’interno dei rispettivi mezzi quantità variabili di tabacchi lavorati, secondo le ordinazioni ricevute in precedenza. Seguendo questa procedura, le sigarette di contrabbando venivano così immesse sul mercato italiano attraverso i porti di sbarco di Livorno e Genova e introdotte nel circuito della successiva distribuzione attraverso alcune basi logistiche nazionali ubicate nelle provincie di Asti e Alessandria, più specificamente in Canelli (At), Nizza Monferrato (At), Castiglione Tinella (Cn), Tortona (Al) e Pozzolo Formigaro (Al).

Durante il viaggio per mare gli stessi autisti avvisavano gli indagati della disponibilità dei tabacchi  di contrabbando, indicando il quantitativo e la marca. Una volta espletate le formalità di sdoganamento,  concordavano i luoghi e i tempi di consegna. Giunti in Italia gli indagati provvedevano direttamente o mediante i consociati all’organizzazione al ritiro delle sigarette ed al pagamento del compenso pattuito. Ottenuti i tabacchi, i citati consociati, con  la complicità di altri connazionali, commercializzavano al dettaglio le stecche di sigarette. L’organizzazione, tra la fine del mese di agosto e quello di ottobre 2014 (periodo di osservazione del fenomeno), ha importato almeno 250 kg di sigarette per un controvalore di 60 mila euro, che su base annua ammonta a non meno di 300 mila euro di danno all’erario.

Gli esiti delle perquisizioni svolte questa mattina, mercoledì, hanno ulteriormente corroborato gli elementi già raccolti nel corso delle indagini poiché hanno portato al rinvenimento e al sequestro di un ulteriore centinaio di stecche di sigarette di contrabbando e, per il loro possesso, al deferimento in stato di libertà di altre due persone residenti nelle provincie di Asti e Alessandria.  
Ad oggi l’attività ha portato ai seguenti risultati: 5 persone arrestate per detenzione di tabacchi esteri lavorati di contrabbando, 23 persone denunciate in stato in stato di libertà, 80 Kg di sigarette di contrabbando sequestrate, 2 autoarticolati sequestrati poiché utilizzati per il trasporto delle sigarette

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