A Castello d’Annone cresce la diffidenza tra i cittadini dopo l’apertura dell’ex base militare a oltre 120 richiedenti asilo
«Non sono razzista, però…». Se capitate in questi giorni dalle parti di Castello d’Annone e provate a fermare qualcuno del posto per sapere cosa ne pensa dei circa 120-150 richiedenti asilo ospitati dalla Croce Rossa nell’ex base dell’areonautica a pochi chilometri dal centro del paese buona parte di loro inizierà a rispondervi così.
Perché non è una questione di pelle o provenienza ma, ci fanno capire, «di prospettive». In paese non si sa che cosa la «Polveriera» diventerà esattamente, se un hub ossia un centro di smistamento a tutti gli effetti o un semplice campo di accoglienza.
C’è confusione sui numeri, da chi teme l’arrivo di migliaia di richiedenti a chi ipotizza solo qualche centinaia e nella confusione più totale in tanti si domandano quale destino possono avere questi ragazzi, quasi tutti africani, in un contesto economico che poco ha da offrire.
«Sono troppi e questo non è un problema solo di Castello d’Annone ma del nostro Paese in generale».
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Lucia Pignari