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Federici saluta Asti: «Spero che le mie idee camminino sulle gambe di altri»
Cronaca

Federici saluta Asti: «Spero che le mie idee camminino sulle gambe di altri»

Ultimo atto ufficiale da comandante provinciale dei carabinieri di Asti ieri pomeriggio per il tenente colonnello Fabio Federici, salutato in un incontro allestito dal sindaco Brignolo a cui erano

Ultimo atto ufficiale da comandante provinciale dei carabinieri di Asti ieri pomeriggio per il tenente colonnello Fabio Federici, salutato in un incontro allestito dal sindaco Brignolo a cui erano presenti autorità politiche, civili e religiose dell'Astigiano. Dopo quasi cinque anni, Federici lascia la città per assumere l'incarico di comandante provinciale a Mantova.

«Rivolgo un saluto cordialissimo a tutti i presenti per essermi vicini in questo incontro, ricco di emozione. Nei momenti di difficoltà mi sono ripetuto spesso la frase del generale Dalla Chiesa: «Troppa gente onesta, tanta gente qualunque, che ha fiducia in me. Non posso deluderla ? ha detto Federici ? Dopo 50 mesi lascio l'incarico che ho avuto la fortuna di ricoprire e voglio ricordare le parole del giudice Falcone: "Gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini". Spero che le mie idee nella mia terra adottiva astigiana potranno camminare sulle gambe di altri».

Federici, nei suoi anni ad Asti, accanto al lavoro quotidiano dell'Arma, ha intitolato il comando provinciale a Scapaccino ed ha contribuito alla nascita del primo Santuario in Italia dedicato alla Virgo Fidelis, patrona dei carabinieri. Dal Comune di Incisa ha ricevuto la cittadinanza onoraria; mentre dal Comune di Asti il sigillo della città. 45 anni, di origine romana, con una formazione accademica in Giurisprudenza, Scienze Politiche, Scienze della Sicurezza e Criminologia, Federici è stato istruttore di allievi marescialli e ha ricoperto ruoli operativi di comando ottenendo quattro encomi per i successi investigativi conseguiti; ha operato inoltre sulle isole di Lampedusa e Linosa per il contrasto dell'immigrazione clandestina e ha svolto funzioni di Stato Maggiore con compiti di analisi strategica per il contrasto della criminalità.

Numerose le operazioni concluse negli ultimi cinque anni: dai casi di omicidio all'operazione "Fisherhaus" scaturita dall'omicidio Moro; le operazioni "Albania" con 14 arresti per associazione a delinquere finalizzata a rapine e furti, "Banda dei furti di gasolio" e "Banda delle spaccate"; numerosi sequestri di droga, fino alla misura di prevenzione patrimoniale nei confronti di una famiglia di sinti, per un milione di euro.

m.m.t.

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