Dopo il brutto episodio della scorsa settimana di minacce ad una commessa del punto vendita Tigotà di via Cuneo cui una cliente aveva “promesso” di farla andare a casa con “gli occhi neri”, il negozio viene di nuovo preso di mira.
Quella notizia aveva fatto scalpore e aveva messo a nudo il problema della sicurezza dei dipendenti e pertanto la proprietà aveva ritenuto di doversi rivolgere ad un servizio di guardia giurata per i controlli nel negozio. A pochi giorni dal primo fatto, la stessa azienda interviene di nuovo segnalando che la vicenda è tutt’altro che conclusa.
«“Almeno sappiamo chi sei, se succede qualcosa sappiamo chi venire a prendere”.
Non hanno esitato a ripresentarsi, a distanza di una settimana, raggiungendo la guardia giurata, che presta servizio all’interno dello store Tigotà, dentro a un bar mentre stava pranzando per scattargli delle foto e fargli avere un messaggio chiaro – scrivono dall’azienda – Si tratta dello stesso gruppo che aveva promesso alle commesse che lavorano nello store di via Cuneo ad Asti di farle tornare a casa “con gli occhi neri”.
Il fatto è accaduto giovedì scorso e l’uomo ha presentato denuncia alle forze dell’ordine.
Il vigilante durante la pausa è stato accerchiato da tre donne che gli hanno fatto chiaramente capire come l’atteggiamento delle commesse non sia stato di loro gradimento.
Una nuova minaccia che arriva a pochi giorni dalla situazione di tensione vissuta dalle collaboratrici due week-end fa quando solo l’arrivo della Polizia, a cui erano state comunicate le targhe delle auto presenti nel parcheggio che non erano nuove a segnalazioni per episodi criminosi, ha permesso che la situazione tornasse alla normalità».
Quello che più fa male nel comunicato della direzione di Tigotà e quel brutto primato astigiano in termini di problemi al punto vendita.
«L’azienda sta vagliando ogni possibile soluzione con i legali per tutelare i suoi collaboratori e consentire alle forze dell’ordine di intervenire nella risoluzione del problema – fanno sapere da Tigotà – Contiamo 675 punti vendita sul territorio nazionale, ma la situazione di Asti è la più complessa in assoluto dal punto di vista della sicurezza. Nel 2019 abbiamo spostato il negozio da dove si trovava precedentemente, in Corso Alessandria, proprio per ragioni di sicurezza, perché pensavamo che i problemi fossero legati al quartiere, ma purtroppo non è così. È nostro dovere tutelare il patrimonio umano e commerciale dell’azienda, ma se la situazione non cambierà saremo costretti a prendere in considerazione anche la possibilità di chiusura, con inevitabili e dannose conseguenze commerciali e occupazionali».
«Chiediamo all’Assessore alla Sicurezza azioni urgenti e concrete – concludono dalla società – noi abbiamo introdotto tutte le misure che la legge ci consente per tutelare i nostri collaboratori. Purtroppo, non si tratta di episodi di micro-criminalità isolati, in questo caso si è passato il segno e tutto ciò non è più tollerabile».