Il referto medico del Pronto Soccorso di Chivasso parlava chiaro: la signora Natalina Bigi, 88 anni, era stata ricoverata nella notte fra l’8 e il 9 luglio del 2018 per una frattura della rotula sinistra, un trauma cranico, la frattura dello zigomo destro e di una mascella oltre a contusioni varie. Tutte lesioni compatibili con la caduta da un letto.
L’anziana era ospite della casa di riposo Anni Azzurri di Tonengo al momento della caduta e, dopo un primo tentativo di negare, alla fine arrivò la confessione della Oss che l’aveva in carico quella notte: mentre stava mettendo a letto Natalina e la sponda era abbassata, l’operatrice si allontanò per qualche secondo e l’anziana cadde a terra. A quel punto, con l’aiuto di un elevatore la rimise a letto e non riferì nulla di quanto accaduto alla collega che subentrò al turno successivo. Solo durante la notte e a causa dei lamenti dell’anziana, l’Oss subentrata controllò meglio lo stato della donna rilevando gli ematomi e chiamando a quel punto i soccorritori.
Per quell’episodio il figlio di Natalina, Giulio Mencarelli, residente a Chivasso, sporse denuncia ai carabinieri di Cocconato i quali, dopo una serie di accertamenti, denunciarono l’Oss presente al momento della caduta per la sua negligenza. Lei stessa, in un documento sottoscritto, ammise in seguito l’errore e la stessa società di gestione della casa di riposo le comminò una misura disciplinare interna proprio per questa sua condotta.
Dunque responsabilità chiare? Sì, ma non è bastato per far decollare il processo penale a carico della Oss.
Infatti l’operatrice venne assolta dal giudice Bonisoli perchè la querela per quanto accaduto quella sera venne sporta dal figlio che, in quel momento, non aveva la rappresentanza formale della madre incapace a provvedere ai propri interessi per evidente e grave stato di infermità mentale.
Ma se sul fronte penale nulla si può più fare, il figlio non demorde e ha incaricato gli avvocati Carlo Tabbia e Deborah Abate Zaro di procedere sul fronte civile, per un risarcimento a seguito delle gravissime lesioni subite dalla madre che sarebbe poi deceduta l’anno successivo.
Il ricorso è stato fatto contro la Kos Care srl, società cui appartiene la casa di riposo di Tonengo.
Nei giorni scorsi il giudice Carena del tribunale civile di Asti ha accolto la richiesta degli avvocati di Giulio Mencarelli disponendo una perizia sulle lesioni riportate dall’anziana nella caduta, affidata al dottor Andrea Gili di Bra.
Lungo il quesito posto che va dall’accertamento dello stato di salute di Natalina prima e dopo la caduta alle linee guida che le Oss devono seguire per evitare questo tipo di eventi traumatici concludendo con la ricerca di eventuale nesso fra caduta e lesioni riportate delle quali, in caso affermativo, si chiede la quantificazione, ovviamente ricavabile ormai solo più dalla documentazione medica intestata all’anziana.
(Foto di repertorio)