Accorpamento del tribunale di Alba-Bra ad Asti definitivamente archiviato? Sembra di no, visto che la Corte di Cassazione ha deciso di ammettere il referendum abrogativo sulla riforma della giustizia
Accorpamento del tribunale di Alba-Bra ad Asti definitivamente archiviato? Sembra di no, visto che la Corte di Cassazione ha deciso di ammettere il referendum abrogativo sulla riforma della giustizia in materia di geografia giudiziaria, la stessa che ha portato alla fusione dei due tribunali piemontesi con fissazione della sede ad Asti. Il Coordinamento Spontaneo per la (giusta) controriforma commenta che, in questo modo, è stato confermato lerrore commesso dal Ministero di non ascoltare le proposte da parte dei territori.
Il referendum era stato chiesto da nove consigli regionali fra i quali quello del Piemonte. Ora la parola passa alla Corte Costituzionale per la verifica sulla legittimità del quesito referendario; una decisione attesa entro il 10 febbraio. «È bene che il Ministro Cancellieri (che dovrebbe dare le dimissioni non solo rispetto alla vicenda Ligresti, ma anche per la gravissima situazione nella quale si trova la giustizia ulteriormente peggiorata dopo la riformicchia-tagli con la chiusura di circa mille uffici giudiziari) -scrive il Coordinamento- vi ponga rimedio rapidamente affinché venga ridiscussa, con razionalità e competenza, lintera riforma. Si conferma ancora una volta che le impostazioni esclusivamente tecniche non aiutano».
Laccorpamento astigiano è entrato in vigore nei tempi previsti dalla riforma ed è stato, fra tutti, quello più indolore per le casse pubbliche in quanto la struttura del nostro tribunale era in grado di ospitare giudici e personale albese e braidese. Qualche conseguenza invece sulla ridistribuzione dei processi, la riorganizzazione generale e la composizione dei collegi di giudici.