Ultimo giorno di lavoro per il sostituto procuratore di Asti dottor Luciano Tarditi.
Con il raggiungimento del 70.mo anno di età, è arrivato il momento di andare in pensione.
Originario di Bra, il dottor Tarditi è conosciutissimo anche nell’Astigiano a fronte dei quasi trent’anni passati al servizio della Procura di Asti.
Ha iniziato la sua carriera come funzionario alla Prefettura di Torino lasciata per fare l’avvocato ma con l’obiettivo di diventare magistrato. In questa veste ha lavorato per 10 anni all’ex tribunale di Alba come giudice istruttore e Gip fino all’ottobre del 1994 quando è stato assegnato alla Procura di Asti dove è rimasto fino ad ora salvo una pausa di due anni in cui è stato applicato alla Procura di Tempio Pausania.
Sua la firma in calce a numerose inchieste che hanno fatto la storia della Procura astigiana e della città.
A partire dalla maxi operazione che, nel 1996, portò all’azzeramento dei clan in guerra fra di loro nel quartiere Praia con 80 arresti compiuti in collaborazione con la DDA di Torino.
Lo stesso anno, sempre il dottor Tarditi coordinò la Digos di Asti e la Forestale di Padova nell’inchiesta sui rifiuti che da Asti finivano illecitamente alla discarica di Pitelli, a La Spezia. Un’inchiesta che si collegò alla tragica morte della giornalista italiana Ilaria Alpi, in Somalia, sulle tracce dello stesso traffico illegale di rifiuti pericolosi e tossici.
Grazie alle competenze acquisite nel corso di queste indagini, il dottor Tarditi venne nominato componente di alcune commissioni parlamentari in tema di traffico di rifiuti e diventò consulente del Ministro Ronchi sempre in materia ambientale.
Poi l’operazione Happy Night su consumo e cessione di cocaina ad Asti, il fallimento Way Assauto, quello del colosso dell’imprenditore Marenco (con più tronconi che hanno toccato anche le svariate società satellite) passando per gli affondi al mondo dei nomadi sinti dediti alla malavita e all’omicidio di Maria Luisa Fassi, risolto in meno di un mese.
Una lunga carriera durante la quale, chi lo conosce, sa che non si è mai risparmiato e questo gli ha fatto meritare una grande stima anche da parte di tutti gli investigatori delle forze dell’ordine.
Controlli sulle strade
- Redazione