Confronto con la cittadinanza convocato dal sindaco Paolo Lanfranco per venerdì 23 novembre. La seduta aperta a tutti i valfeneresi si terrà nel salone dellOratorio parrocchiale e avrà come ordine del giorno Evoluzione e criticità del quadro normativo e finanziario dei Comuni e processo di riordino delle Province
Situazione difficile riguardo il futuro delle Province, i servizi e le tasse comunali e Valfenera sceglie la strada del confronto con la cittadinanza attraverso un consiglio comunale aperto, già convocato dal sindaco Paolo Lanfranco per venerdì 23 novembre. Ritenuta insufficiente la capienza della sala consiliare, la seduta aperta a tutti i valfeneresi si terrà nel salone dellOratorio parrocchiale e avrà come ordine del giorno: Evoluzione e criticità del quadro normativo e finanziario dei Comuni e processo di riordino delle Province.
Si parlerà, in particolare, di IMU e delle altre tasse comunali, del destino della Provincia di Asti e di gestione associata delle funzioni.
«Il quadro normativo e finanziario dei Comuni è veramente molto critico, forse più di quanto la popolazione abbia percepito. Da un incontro con i consiglieri di maggioranza e di minoranza è emersa la condivisa consapevolezza che sia opportuno coinvolgere la cittadinanza tutta in una analisi delle attuali criticità e delle prospettive – spiega in un comunicato lo stesso sindaco -. Il Consiglio comunale aperto agli interventi dei cittadini è la sede più autorevole per affrontare senza banalizzazioni un dibattito pubblico di questa portata e, nella sua eccezionalità, esprime la grande rilevanza degli argomenti allordine del giorno».
Sicuramente da seguire il discorso riguardante la futura collocazione di Valfenera nel panorama delle province in modifica, argomento delicato e sul quale già nei giorni scorsi il primo cittadino aveva dichiarato di voler prendere posizione solo dopo aver approfondito tutte le possibilità normative e aver avviato i debiti confronti con la popolazione valfenerese. In gioco il possibile cambio di provincia, in favore di Cuneo, qualora la Corte Costituzionale si pronunciasse a favore del riordino decretato dal Governo.
Franco Cravero