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Vestiti e intercettazioni, gli indizicontro il marito di Elena Ceste
Cronaca

Vestiti e intercettazioni, gli indizi
contro il marito di Elena Ceste

Le versioni contraddittorie, il mistero degli indumenti, le intercettazioni di telefonate e conversazioni: sono questi alcuni degli elementi che hanno convinto il gip Giacomo Marson a firmare

Le versioni contraddittorie, il mistero degli indumenti, le intercettazioni di telefonate e conversazioni: sono questi alcuni degli elementi che hanno convinto il gip Giacomo Marson a firmare l'ordinanza di custodia cautelare che questa mattina ha portato in carcere Michele Buoninconti, il marito di Elena Ceste unico indagato per la morte della donna. Sono indiscrezioni filtrate durante la conferenza stampa indetta dai carabinieri del Comando provinciale di Asti a due ore dall'arresto e subito dopo il trasferimento di Buoninconti dalla caserma di via delle Corse dove è stato portato per la notifica al carcere di Quarto. «Dopo un anno di indagini serrate e senza risparmio degli uomini che vi hanno lavorato – ha detto il tenente colonnello Fabio Federici, comandante – e grazie alla collaborazione e alla partecipazione di tanti soggetti con competenze specifiche, si è arrivati ad una ricostruzione e ad una soluzione del caso supportata da gravi indizi di colpevolezza». Non si parla di "prove" vere e proprie ma di una ingente quantità di elementi che portano ad un solo responsabile: Michele Buoninconti.

Fra queste le numerose, contraddittorie e a tratti "fantasiose" versioni dell'uomo date nei vari interrogatori che si sono susseguiti negli ultimi dodici mesi, prima e dopo il ritrovamento dei resti della moglie. A suo carico soprattutto la questione dei vestiti della moglie che sarebbero stati ritrovati da lui nel cortile al ritorno da scuola dove aveva portato i figli a scuola. Una circostanza che è parsa subito molto strana e inconsueta e che gli investigatori confermano sia stata il punto di svolta nelle indagini. «Vestiti che comparivano e scomparivano in diverse ore della giornata della scomparsa, così come è accaduto come gli occhiali per il ritrovamento dei quali Buoninconti ha fatto racconti diversi» si è limitato a dire il comandante Federici. Vestiti, quelli consegnati ai carabinieri in due diverse occasioni, sempre il 24 gennaio 2014, che non sarebbero invece quelli indossati dalla donna la stessa mattina quando era stata vista, viva, in cortile intorno alle 8,15.

E poi l'analisi del luogo del ritrovamento, nel rio Mersa, lo stato della vegetazione che escluderebbe una caduta da viva della donna nel canale propendendo per un'ipotesi di occultamento del suo corpo ormai privo di vita. Ancora, a corroborare il castello di indizi contro Buoninconti, alcune sue dichiarazioni raccolte dalle intercettazioni ambientali e telefoniche fatte nel corso di questi mesi che vengono ritenute molto importanti dagli investigatori. Più sfumate le certezze sulla causa della morte contenuta nella perizia autoptica depositata ieri pomeriggio dal medico legale Romanazzi. Una causa cui si arriva per esclusione delle altre: no suicidio, no caduta accidentale, no morte per annegamento, no morte per colpi di coltello, no morte per colpi da arma da fuoco e no morte per freddo. Rimane aperta l'ipotesi della morte per asfissia per mano di altri. Così, in una ricostruzione che deriva da quanto appreso, Elena Ceste sarebbe stata uccisa quella stessa mattina del 24 gennaio, nella sua abitazione.

Poi sarebbe stata spogliata, caricata nel baule di una delle due auto in dotazione della famiglia e trasportata nei pressi del canale dove, complice la nebbia, è stata gettata e nascosta. Stamattina, all'arrivo dei carabinieri della stazione di Costigliole e degli uomini del Nucleo Investigativo di Asti insieme al comandante Federici, Buoninconti non ha opposto alcuna resistenza e non avrebbe manifestato alcuna reazione particolare. E' sceso una volta sola in cortile per togliere le chiavi della sua auto dal cruscotto; tornato su ha chiamato i suoi legali, gli avvocati Masoero e Girola che si sono presentati pochi minuti dopo per assistere al suo arresto. Contemporaneamente sono stati allertati i servizi sociali e i nonni materni dei bambini, (che si trovavano a scuola) per il rientro e la notizia dell'arresto del padre. Per la prossima settimana è atteso l'interrogatorio di garanzia.

Daniela Peira

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