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La Waya verrà bonificataSalvo il muro centenario
Cronaca

La Waya verrà bonificata
Salvo il muro centenario

Ci sono voluti sette mesi in più, ma alla fine si riuscirà a realizzare la bonifica della "nuova cromatura", il cuore dell'inquinamento che ancora sparge cromo dal centro dell'area

Ci sono voluti sette mesi in più, ma alla fine si riuscirà a realizzare la bonifica della "nuova cromatura", il cuore dell'inquinamento che ancora sparge cromo dal centro dell'area della Way Assauto, salvando anche il muro d'inizio novecento che rappresenta la memoria storica della più famosa fabbrica astigiana. A lanciare il "grido di dolore" per il salvataggio della struttura era stata la Soprintendenza per i beni storici e architettonici, che nel gennaio scorso aveva invitato a riconsiderare il progetto di bonifica, già approvato dalla conferenza dei servizi, che ne prevedeva l'abbattimento.

In base al nuovo progetto di bonifica il capannone della "vecchia cromatura" resterà intatto e alcuni macchinari ultra moderni saranno introdotti all'interno del medesimo, per scavare un fosso profondo quaranta metri nel quale sarà inserita una barriera di cemento e materiale plastico che "cingerà" l'intera area inquinata e andrà a congiungersi con la lente di argilla impermeabile sottostante. In questo modo tutta la terra circostante il nucleo dell'inquinamento verrà sigillata ermeticamente e poi verrà estratta gran parte della medesima e avviata in discariche per rifiuti speciali e pericolosi. «Siamo contenti -? dichiarano il sindaco e l'assessore Bagnadentro – di aver impresso un'accelerazione a una bonifica che è rimasta ferma per quindici anni, era infatti il mese di dicembre del 1999 quando l'acqua dei pozzi di San Fedele cominciò a tingersi del giallo del cromo».

Intanto prosegue l'opera di persuasione nei confronti delle società coinvolte nel processo civile intentato dagli abitanti di San Fedele (IAO, proprietaria dell'area; Meritor, che gestiva l'azienda nel 99 e Alcatel, titolare di partecipazioni nella società che aveva operato anni prima in parte dello stabilimento) per convincere le parti a chiudere la transazione con i cittadini della zona, che da troppi anni attendono di definire la vertenza, confidando in una conciliazione prima che si tengano ulteriori udienze, con conseguenti maggiori spese per tutti, del procedimento di appello, attualmente pendente presso la Corte di Torino. Provincia di Asti e città di Asti hanno inoltre iniziato le procedure per ordinare la bonifica anche di un'altra porzione di area inquinata, la cosiddetta "vecchia cromatura", per cui sono attesi imminenti sviluppi a partire dal mese di settembre.

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