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Alla scoperta della linea ferroviaria Torino-Genova

Inaugurata stamattina a Palazzo Mazzetti la mostra “Una rotaia lunga 170 anni”, promossa dalla Fondazione SLALA

Parlare di un capitolo della storia del nostro Paese per guardare al presente e al futuro. E’ lo spirito con cui è stata concepita la mostra “Una rotaia lunga 170 anni”, promossa in occasione dell’importante anniversario (che si celebra tra il 2o21 e il 2023) della linea ferroviaria Torino-Genova, realizzata in soli sei anni tra il 1848 e il 1853.
L’esposizione, allestita a Palazzo Mazzetti (corso Alfieri 357), è stata inaugurata stamattina alla presenza di numerose autorità e dei promotori del progetto. A fare gli onori di casa Mario Sacco, presidente della Fondazione Asti Musei. Ad affiancarlo, tra gli altri, il sindaco Maurizio Rasero, il presidente della Camera di Commercio Alessandria Asti Gian Paolo Coscia, l’assessore regionale alla Mobilità Marco Gabusi. E ancora, Cesare Rossini, presidente della Fondazione SLALA – Sistema logistico del Nord Ovest che ha promosso l’esposizione, insieme a Roberto Livraghi, che ne è il curatore.

L’esposizione

L’esposizione, itinerante in quanto sarà ospitata nelle principali città dell’asse Torino – Genova, parte quindi da Asti, dove il 5 novembre 1849 fece ingresso il primo treno. Allestita da Giorgio Annone, presenta in forma sintetica l’ingente sforzo infrastrutturale – ma anche economico, politico e amministrativa – fondamentale per la costruzione e il consolidamento della linea. Articola il racconto lungo alcune principali sezioni tematiche: L’attività preparatoria (1825-1845); I promotori del progetto: Camillo Cavour e Carlo Alberto; Il cantiere (1848-1853), luogo di sperimentazioni tecniche e tecnologiche; L’immagine della ferrovia attraverso la lente degli artisti; L’evoluzione delle stazioni e del materiale viaggiante; La Torino-Genova e lo sviluppo del Nord-Ovest; Gli sviluppi attuali e futuri della linea.
Oltre ai pannelli che sviluppano le singole sezioni, la mostra dispone di un tavolo con tecnologia touch screen, sul quale è possibile selezionare e ingrandire le 15 incisioni che il pittore svizzero Carlo Bossoli ha realizzato nel 1853 per un volume pubblicato a Londra (“The Railway between Turin and Genoa”) e consultare fin nei più minuti dettagli la planimetria di fine Ottocento – lunga 19 metri e ricostruita anche sui pannelli – che descrive le dotazioni tecnologiche della linea.

Le parole del curatore

A sintetizzare, in occasione dell’inaugurazione, le principali tappe del percorso che ha portato alla realizzazione della ferrovia è stato il curatore Livraghi, che ha lavorato in collaborazione con il professor Giulio Guderzo (Università di Pavia).
“L’avvio del cantiere – ha sottolineato – è stato preceduto da vent’anni di discussioni, in quanto il progetto non era unanimemente condiviso. Ad esempio, nel 1826 il Consiglio reale di Commercio lo bocciò perché avrebbe determinato uno sviluppo eccessivo dei commerci. Nonostante ciò il progetto ne uscì vincitore. Negli anni Quaranta il re Carlo Alberto di Savoia decise che si doveva scommettere sulla ferrovia, la quale non doveva essere privata ma statale. Un concetto che dovette condividere anche Camillo Benso di Cavour una volta diventato parlamentare e ministro. Nel 1845, quindi, Carlo Alberto fondò le ferrovie dello stato, allora con una diversa denominazione, e venne avviato il cantiere della linea, che aveva diversi obiettivi: collegare Torino con Genova e il suo porto; Torino e Lione, sede del mercato della seta; Genova con la Pianura padana; Torino con Bologna e Milano, che allora appartenevano a Stati diversi. Infine l’entroterra piemontese con Torino e Genova. La ferrovia arrivò ad Asti nel novembre 1949 e venne ultimata nel 1853”.
“Da ricordare – ha aggiunto – che all’inizio il Regno di Sardegna fu totalmente dipendente dall’estero per la produzione di locomotive a vapore e materiale ferroviario. E’ del 1854, infatti, la prima locomotiva realizzata in Italia dall’Ansaldo di Genova. Inoltre nacque solo in quegli anni il concetto architettonico di stazione ferroviaria”.
“La mostra – ha concluso – termina con alcuni riferimenti allo sviluppo del triangolo industriale Torino – Milano – Genova e al contesto attuale relativo alla mobilità e alle infrastrutture”.
L’esposizione, ad ingresso libero, è visitabile fino al 24 ottobre dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19 (ultimo accesso alle 18.15).

I promotori

Il progetto espositivo è stato promosso, nello specifico, dal Comitato sorto per celebrare il 170esimo anniversario della linea ferroviaria, costituito dalla Fondazione SLALA per sostenere, anche dal punto di vista culturale, i progetti di irrobustimento della rete infrastrutturale delle regioni italiane nord-occidentali. A comporlo Mauro Caliendo, Tiziano Cosentino, Giovanni Currado, Ezio Elia, Walter Finkbohner, Vittorio Gatti, Roberto Livraghi (presidente), Angelo Marinoni, Gianluca Veronesi, Daniele Viotti.
«L’idea espositiva – sottolinea Cesare Rossini, presidente di SLALA – nasce con una duplice valenza. E’ pensata, infatti, sia come la celebrazione di uno strumento fondamentale per lo sviluppo del Paese, sia come un viaggio di riscoperta vissuto nella realtà dell’area vasta che comprende i sistemi infrastrutturali di Piemonte e Liguria».
A sostenere il progetto gli enti astigiani che hanno accolto la proposta di ospitare la mostra (Fondazione Asti Musei, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Comune di Asti) cui si aggiungono Provincia di Asti e Camera di Commercio di Alessandria-Asti. Accanto, numerosi partner a livello nazionale e locale.

Le parole di Mario Sacco

«La mostra – sottolinea Mario Sacco, presidente della Fondazione Asti Musei e della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti – assume per noi un significato particolare perché si inserisce in un quadro di tradizionale attenzione per la storia del territorio. La ferrovia voluta da Cavour a metà Ottocento ha rappresentato un potente elemento di sviluppo per lo Stato sardo-piemontese di allora e per lo Stato unitario pochi anni dopo, ma contemporaneamente ha fornito un contributo essenziale per lo sviluppo dell’economia astigiana, messa in grado di comunicare rapidamente con il più grande mercato del Piemonte, quello della capitale, e di aprirsi una strada agevole verso la costa ligure.
Con questa iniziativa la Fondazione Asti Musei si apre alla collaborazione con la Fondazione SLALA, che ha come obiettivo il rilancio infrastrutturale e logistico del Nord-Ovest d’Italia, e prosegue una fattiva collaborazione con il Comune nella direzione di valorizzare gli aspetti fondamentali della nostra storia e della nostra cultura. Il progetto proseguirà fino al 2023 coinvolgendo altre città poste lungo i 165 chilometri della linea».

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