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Aspettando ASTI Fest, voci e riflessionisu piazza Campo del Palio
Cultura e Spettacoli

Aspettando ASTI Fest, voci e riflessioni
su piazza Campo del Palio

Nello spazio del cortile di Palazzo Gazzelli, reinventato da Francesco Fassone, prima uscita pubblica per A.S.T.I. Fest, festival promosso dall’ordine degli architetti di Asti. Si parla di

Nello spazio del cortile di Palazzo Gazzelli, reinventato da Francesco Fassone, prima uscita pubblica per A.S.T.I. Fest, festival promosso dall’ordine degli architetti di Asti. Si parla di architettura e urbanistica della città muovendo da alcune questioni aperte quali i contenitori vuoti dell’Asl, il riuso di fabbriche dismesse come la Way Assauto, le aree verdi e i lungo Tanaro e Borbore. Il cuore dell’iniziativa si tiene a fine settembre, nel weekend 27-29 al Teatro Alfieri con delegazioni da Italia e non solo, ma intanto tre mercoledì a Palazzo Gazzelli si propongono di contestualizzare quegli interventi e preparare il dibattito.

«Non presenteremo progetti ma risultati, città che comunque hanno dato una soluzione a delle questioni», ha spiegato l’architetto Marco Pesce, tra le anime del festival insieme a Gianni Cavallero, già presidente dell’ordine che pure è intervenuto con il direttore del giornale dell’Architettura, Luca Gibello. Il primo mercoledì di “Aspettando A.S.T.I. Fest” si è in realtà concentrato su un altro tema della manifestazione: la piazza, piazza Campo del Palio in particolare. Il format della serata ha alternato riflessioni dei relatori, contributi video e interventi dal pubblico. In video, dopo l’introduzione degli architetti Anna Marotta e Piergiorgio Tosoni, è arrivata la testimonianza di alcuni astigiani tra storia, ricordi personali e prospettive sulla grande piazza.

Ecco Pippo Sacco, Angelo Demarchis e poi alcuni ambulanti di piazza del Palio (che stanno bene lì ma denunciano problemi di sicurezza e di servizi, con opinioni anche discordanti sulla sufficienza del numero dei parcheggi). Laurana Lajolo pone l’accento sul fatto che quale che sia l’intervento sulla piazza del Palio sarà un intervento che segnerà l’immagine di Asti verso l’esterno, un biglietto da visita (Asti parcheggio, Asti palazzi, cosa altro…?). Mario Sacco sostiene l’idea del raddoppio della piazza, i due piani, con sotto il parcheggio e sopra mercato, servizi e spazi commerciali e per il turismo. Stefano Labate accenna a una piazza che è ormai anche digitale, invisibile quanto reale: internet, social network, dispositivi mobili e nuove tecnologie che cambiano la vita delle persone, degli spazi e dei commerci. Nella serata sono intervenuti Pippo Cornero, architetto e consigliere, mentre Giovanni Currado ha parlato di traffico, mobilità e riconversione. Ottavio Coffano ha ricordato che è impossibile dimenticare il tema del parcheggio e la prospettiva dei pendoldari, l’assessore ai lavori Pubblici del Comune Maria Bagnadentro l’impossibilità di conciliare lavoro e famiglia senza fare ricorso all’auto.

«Non si può pensare a piazza del Palio senza però pensare all’asse in cui è inserita nella città: ferrovia, giardini pubblici, ex ospedale, caserma Colli di Felizzano e forse anche Enofila», ha commentato Marco Pesce.
Mercoledì prossimo tema caldo. I contenitori ex Asl inutilizzati e quelli delle fabbriche dismesse da riconvertire, come la Way Assauto.

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